Omicidio Canale, confermate dalla Cassazione sette condanne

La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di sette persone accusate di avere organizzato l’omicidio di Giuseppe Canale, fatto successo a Gallico, nella periferia nord della città di Reggio Calabria, il 12 agosto del 2011. L’omicidio di Canale, secondo la ricostruzione del Procuratore distrettuale antimafia di Reggio, Giuseppe Lombardo, sarebbe stata la vendetta consumata per l’assassinio del boss Domenico Chirico nel settembre del 2010. Chirico, pluripregiudicato ed elemento di primo piano della ‘ndrangheta della Vallata del Gallico, secondo gli inquirenti, aveva ripreso la propria attività di imprenditore edile nella zona di Gallico, entrando in contrasto con gli interessi di altri gruppi malavitosi. La Cassazione ha così confermato la condanna a 30 anni di reclusione come mandanti dell’omicidio Canale per Antonino Crupi, Domenico Marcianò, Giuseppe Germanò, Sergio Iannò, Filippo Giordano, Cristian Loielo e Salvatore Callea. I due pentiti, Diego Zappia e Salvatore Figliuzzi, che hanno testimoniato sul delitto, invece, sono stati condannati, rispettivamente, a 10 anni di reclusione, e a 10 anni e otto mesi.