Partiti alle prese con il problema “alleanze”

Partiti alle prese con il problema “alleanze”

Già nel primo giorno successivo alle dimissioni del premier e allo scioglimento delle Camere si è capito che i partiti sono già in un clima già da campagna elettorale. Ma risuona ancora il monito di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato si è rivolto direttamente ai partiti: “Mi auguro che -pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale- vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia”. Lo sguardo comunque è rivolto al 25 settembre, giorno in cui gli italiani saranno chiamati al voto. Il tema ora tra le forze politiche è quello delle alleanze e delle liste. Dure le parole del segretario dem Letta: “Io penso che con i tre partiti che hanno fatto cadere Draghi è impossibile fare alleanze elettorali in questa tornata”. Mentre nel centrodestra si discute sulle regole di ingaggio e sulla leadership. “La questione della premiership non è all’ordine del giorno. Se e quale indicazione dare lo decideremo nel corso di un vertice che faremo comunque prima della campagna elettorale”, ha tagliato corto Berlusconi. La presidente di FdI, però, difficilmente cederà. C’è il poi nodo della divisione dei collegi. Lega e Forza Italia hanno fatto trapelare di essere favorevoli a una divisione in parti uguali (33%) dei collegi rispettivamente per FdI, Lega e FI, con gli azzurri che si farebbero carico di Udc e Noi con l’Italia. Altri propongono di fare una media delle percentuali nei sondaggi e del dato storico di ogni singolo partito. Mentre Meloni chiede da sempre che la spartizione sia fatta in base ai sondaggi, come avvenuto nel 2018.

 

 

 

 

 

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