Periferie, sindaco di Catanzaro: “Stop a fondi decisione scellerata”

CATANZARO. “Anche Catanzaro è vicina alla mobilitazione annunciata dall’Anci dopo lo stop ai fondi del Bando periferie da parte del governo nazionale. Se nel prossimo passaggio in Parlamento non sarà rivisto l’emendamento inserito del decreto Milleproroghe, approvato ad agosto dal Senato, ci saranno ripercussioni gravissime anche per l’amministrazione comunale e l’ampio programma di riqualificazione delle aree degradate finanziato con 17 milioni di quota pubblica e per cui è stata già definita la progettazione esecutiva”. Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, sostenuto da una coalizione di centrodestra, a commento dell’iniziativa annunciata ieri dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che con una delegazione di sindaci è stato audito alla Camera. “Non possiamo che ribadire la scelleratezza di un provvedimento – continua Abramo – che congela le convenzioni firmate tra i Comuni beneficiari e la Presidenza del Consiglio ed in seguito alle quali l’amministrazione ha avviato la progettazione con relativi oneri e spese a carico. Parliamo di interventi che garantiranno una complessiva riqualificazione di servizi e infrastrutture e che cambieranno il volto dei quartieri Corvo, Pistoia, Aranceto e Fortuna migliorando sensibilmente il decoro urbano, la mobilità, la sicurezza e la qualità della vita. Gli impegni assunti non possono essere cancellati con un colpo di spugna, né tanto meno la proroga dello stesso bando periferie al 2020 può rappresentare una garanzia per la programmazione di interventi fondamentali e attesi da tempo che contribuiranno a generare anche un importante indotto economico. Auspichiamo, dunque, che i finanziamenti per i Comuni la cui attività è già in fase avanzata, come quello di Catanzaro, vengano salvaguardati dal Governo. In ogni caso – conclude il sindaco – saremo vicino all’Anci e ai colleghi sindaci dei 96 Comuni beneficiari che hanno prefigurato l’avvio di azioni giudiziarie e gesti eclatanti per difendere i diritti delle nostre comunità”.

 

 

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