Respinta la class action per il Ponte sullo Stretto: dichiarata inammissibile perché oltretutto “prematura”

Respinta la class action per il Ponte sullo Stretto: dichiarata inammissibile perché oltretutto “prematura”

 

“Inammissibile”. Lo è, secondo il Tribunale di Roma, la class action di centoquattro cittadini contro la società Stretto di Messina (nella quale si erano inseriti strada facendo 139 privati schierati però a favore dell’opera). La richiesta era quella di accertare “la responsabilità della società e il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede proseguendo nell’attività per la realizzazione del ponte sullo Stretto, nonostante l’opera non abbia alcun reale interesse strategico e non è fattibile sotto i profili ambientali, strutturali ed economici”. Il loro ricorso è stato rigettato perché non c’è ancora un progetto definitivo. Dovranno pagare le spese di giudizio in favore di Stretto di Messina per circa 240mila euro (più di 2300 a testa) oltre oneri di legge. Quanto ai pro Ponte, il loro intervento è stato dichiarato inammissibile. Quella dei 104 – si legge nella sentenza – è ritenuta un’iniziativa giudiziale “prematura” perché “non solo in assenza di alcun effettivo danno ambientale che si sia iniziato a produrre in conseguenza di una condotta illecita, ma addirittura senza che il pregiudizio all’ambiente sia stato prospettato come imminente”. “Mancando ancora un progetto definitivo, non ci sarebbe ‘materia del contendere’ – ha commentato Elio Conti Nibali, membro del comitato ‘Invece del Ponte’ -. Come dire, i ricorrenti sono stati intempestivi. Ben altra cosa della propaganda pontista che sta raccontando che il tribunale avrebbe stroncato i no ponte”. Ma per il vicepremier Matteo Salvini quella di oggi è una “sconfitta per i signori del No”. “Avanti per più sviluppo, lavoro e futuro in Sicilia, Calabria e resto d’Italia con il Ponte sullo Stretto”, ha aggiunto. Quanto all’ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha definito la sentenza “un importante risultato”.

Ponte sullo Stretto, inammissibile il ricorso dei 104 cittadini

Il Tribunale delle Imprese di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso dei 104 cittadini che avevano mosso un’azione inibitoria collettiva contro la Stretto di Messina Spa, in quanto non vi è ancora un progetto definitivo. Ai 104 cittadini se ne erano contrapposti 139 (originariamente 140) a favore del Ponte, il cui intervento è a sua volta stato dichiarato inammissibile. Nella sentenza, il Tribunale di Roma ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio in favore di Stretto di Messina nella misura di circa 240mila euro oltre oneri di legge. Lo si apprende da un comunicato di Stretto di Messina. La sentenza del Tribunale di Roma che ha dichiarato inammissibile la class action inibitoria intentata da 104 soggetti nei confronti della Stretto di Messina “è un importante risultato”. A sostenerlo è l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. “Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto -aggiunge Ciucci -. Valutazione che ha trovato riscontro nella sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte”. “Sconfitta per i signori del No. Avanti per più sviluppo, lavoro e futuro in Sicilia, Calabria e resto d’Italia con il Ponte sullo Stretto”, ha scritto su Instagram il vicepremier Matteo Salvini, commentando la notizia della sentenza di inammissibilità per la class action di 104 cittadini contro la società Stretto di Messina.

 

 

 

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