Porto di Gioia Tauro, Greco: “E’ ora di passare ai fatti”
“Mentre a Roma si discute ai tavoli tecnici, in Calabria la situazione del porto di Gioia Tauro e dei suoi lavoratori si fa sempre più calda. Nelle ultime ore sembrano trapelare notizie positive sulla sospensione dei licenziamenti e su nuovi investimenti da parte di Mct, che gestisce lo scalo, e Msc, che detiene il 50% della società, in grado di incrementare la capacità operativa del porto a 4 milioni di Teus. Notizie, che se fossero vere, sarebbero sicuramente una boccata d’ossigeno, ma non risolverebbe in alcun modo i numerosi problemi che affliggono il porto di Gioia Tauro”. Lo afferma Orlandino Greco, consigliere regionale di oliverio Presidente. “Il Governo centrale fino ad oggi – scrive – ha ignorato le esigenze di una infrastruttura che dovrebbe essere fondamentale per l’intero Paese. In più occasioni ho avuto modo di ribadire in Consiglio regionale l’urgenza di un investimento che potesse garantire anche le operazioni di gateway, oltre a quelle già presenti di transhipment. Gioia Tauro ha tutte le potenzialità per diventare il naturale collegamento tra il Nord Europa e l’Oceano Indiano, basterebbe completare il corridoio TEN-T 1, che prevede il collegamento ferroviario tra Berlino e Palermo, consentendo l’arrivo nel porto, dei convogli merci fino a 750 m di lunghezza. E’ necessario, poi, attivare concretamente la ZES per Gioia Tauro al fine di favorire, attraverso una fiscalità di vantaggio, un rilancio più agevole del nodo portuale e sopperire a quegli elementi che maggiormente determinano minore competitività. Per uno scalo internazionale come Goia Tauro – scrive Greco – sarebbe inoltre fondamentale che lo sdoganamento delle merci avvenisse nel porto così da migliorarne l’efficienza e garantire alti livelli di sicurezza e trasparenza. Si tratta di investimenti che la Calabria attende da anni ma sino ad oggi dal Ministero alle Infrastrutture sono arrivate solo dichiarazioni d’intenti”.