Presentata la nuova rete trasfusionale sul territorio

CATANZARO. “Il sistema trasfusionale della Regione Calabria è uno dei più efficienti nel panorama sanitario nazionale”. È il dato emerso da un seminario svolto nella sede della Regione alla presenza del delegato della Giunta regionale per le politiche sanitarie, Franco Pacenza, di rappresentanti del ministero della Sanità e del Dipartimento regionale Tutela della Salute e di numerosi operatori sanitari e delle associazioni di volontariato: l’evento ha rappresentato l’occasione per presentare la nuova rete trasfusionale regionale, il cui percorso di costruzione è stato avviato nel 2014 ed è stato definito quest’anno. Ad aprire il seminario è stata Liliana Rizzo, direttore del Centro regionale sangue della Regione Calabria, ha parlato di “modello calabrese al passo con l’Europa, grazie a una rete di grande sostenibilità, i cui punti di forza sono l’attivazione dei tre Dipartimenti interaziendali funzionali di medicina trasfusionale, collocati nelle tre aree geografiche nord, centro e sud della Calabria, e l’accentramento delle attività di lavorazione delle unità di sangue nelle tre aziende ospedaliere di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, con conseguente risparmio di costi. Nel 2018 poi – ha aggiunto Rizzo – la rete si è completata con la realizzazione del Centro regionale di Qualificazione biologica presso l’ospedale Pugliese di Catanzaro”. Presente al seminario anche il direttore dell’Ufficio trapianti e sangue del ministero della Salute, Maria Rita Tamburrini, secondo la quale “il modello organizzativo della Regione Calabria è un vero e proprio fiore all’occhiello anche su scala nazionale. La Regione ha fatto un percorso eccellente, pur essendo in piano di rientro, creando un sistema efficiente e capace di dare risposte alle esigenze dei cittadini”. Ha concluso i lavori Franco Pacenza, delegato del presidente della Regione Calabria per le politiche sanitarie: “In questa specifica tematica – ha detto – la Calabria ha fatto grandi passi avanti, creando un modello fatto su una concreta e produttiva collaborazione tra il soggetto gestore, che è la programmazione regionale, e i centri di raccolta del sangue, che sul territorio calabrese sono 250 e sono un grande valore e un grande potenziale. Adesso – ha concluso Pacenza – è necessario rafforzare ancora di più questo percorso”.