Processo “Jonny”, il pm chiede 20 anni per l’ex governatore della Misericordie di Isola Capo Rizzuto
Venti anni di reclusione: è la condanna chiesta per Leonardo Sacco, l’ex governatore della confraternita Misericordie di Isola Capo Rizzuto, condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 17 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito del processo “Jonny” contro le cosche di ‘ndrangheta Arena e Nicoscia che riguarda, tra l’altro, la gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) “Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuto. Nel corso della requisitoria d’appello, il sostituto procuratore antimafia Domenico Guarascio, applicato come sostituto procuratore generale, ha chiesto una parziale riforma della sentenza. Oltre alla condanna per Sacco, il pm ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Poerio, Angelo Muraca e Fernando Poerio; a 5 anni per Stefania Muraca; a 14 anni per Antonio Poerio (di 39 anni); a 10 anni per Mario Manfredi; a 8 anni per Domenico Mercurio; a 10 anni per Mario Ranieri; a 3 anni per Silvia Muraca; a 12 anni per Mario Guareri; a 3 anni per Maria Morrone; a 14 anni e 4 mesi per Santo Tipaldi. Nel resto il pm ha invocato la conferma della sentenza di primo grado emessa il 18 giugno 2019. Il prossimo 15 gennaio è prevista la conclusione delle discussioni delle parti civili: l’avvocato Michele Giogliotti per Antonio Frustaglia e Frank Mario Santacroce per le Misericordie. Le accuse contestate, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale.