Protesta dei sindacati di base per il lavoro davanti alla Regione
In concomitanza con lo sciopero indetto a livello nazionale, i sindacati di base hanno tenuto anche in Calabria un sit-in, davanti alla sede della Regionea Catanzaro. A organizzare la mobilitazione sono state le sigle dell’Usb, Orsa e Cobas. Le rivendicazioni riguardano temi di carattere generale come il blocco dei licenziamenti, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la rivalutazione delle pensioni, l’abrogazione del jobs act e del precariato, lo stop alla sospensione del reddito per mancanza di Green Pass, il rilancio degli investimenti pubblici. A questi temi i sindacati di base inoltre aggiungono rivendicazioni di carattere regionale, come la contrattualizzazione e la stabilizzazione dell’immenso precariato storico, la contrattazione per i tirocinanti ministeriali e la proroga per i tirocinanti di inclusione sociale, lo sblocco delle assunzioni nella sanità e nella pubblica amministrazione.
Usb, Orsa e Cobas contestano soprattutto le politiche del governo nazionale in tema di occupazione, sanità, welfare, scuola, infrastrutture. Ma non mancano sollecitazioni alla futura Giunta regionale. “La parola d’ordine – afferma Antonio Jiritano, coordinatore Usb Calabria – è lavoro, il lavoro che manca, soprattutto in Calabria. Abbiamo già chiesto un incontro al neo governatore della Calabria per un primo confronto. La parola lavoro purtroppo è completamente sparita dall’agenda politica, se pensiamo che nel Recovery Plan si parla solo di ammortizzatori sociali. Vogliamo capire come le risorse del Pnrr saranno utilizzate soprattutto in Calabria e nel Mezzogiorno”.
Al sit-in davanti ha preso parte anche la senatrice di “L’Alternativa c’è”, Bianca Laura Granato. La protesta dei sindacati di base in Calabria ha avuto anche due fronti provinciali, a Cosenza e a Gioia Tauro.