Regionali, il caso Lucano irrompe nelle ultime ore di campagna elettorale. Ultimi sprint dei big

 

Uno scossone sulla coda della campagna elettorale delle Regionali in programma il 3 e 4 ottobre in Calabria. Nel dibattito politico di questi ultimi giorni prima del voto irrompe la sentenza di condanna in primo grado a più di 13 anni, per presunte irregolarità nella gestione dei progetti in tema di immigrazione, comminata dal Tribunale di Locri all’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, simbolo delle politiche di accoglienza e di integrazione e oggi  candidato alle Regionali alla guida della lista “Un’altra Calabria è possibile” che sostiene la candidatura a governatore del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

E de Magistris non ha “scaricato” il suo alleato, anzi al contrario ha affermato che si tratta di un “un uomo giusto”, dicendosi “sicuro che alla fin di questo calvario sarà assolto” e preannunciando per domani pomeriggio un’iniziativa a Riace a sostegno di Lucano, “un uomo – ha rilevato de Magistris – che è l’antitesi del crimine“. Vicinanza a Mimmo Lucano è stata espressa anche dall’ex governatore della Calabria Mario Oliverio, ora ricandidato alla presidenza da indipendente: “Sono attonito ed incredulo. Conosco Mimmo e la storia di Riace che – ha ricordato Oliverio – ho sempre condiviso e sostenuto per i valori dell’accoglienza e della solidarietà”. A sua volta, la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, Amalia Bruni, ha affermato che “le sentenze non si commentano ma sii rispettano”, dicendosi però “dispiaciuta sul piano umano” ed esortando Lucano a “non smettere di combattere”. Dal centrodestra nessun commento, al momento, da parte del candidato alla presidenza della Regione, il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, mentre ha parlato l’attuale presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì, vice di Occhiuto in caso di vittoria del centrodestra alle Regionali ed esponente di spicco di quella Lega che ha sempre visto in Lucano un avversario: “La Calabria – ha detto Spirlì – non sentirà la mancanza del condannato Lucano e non ne patirà l’assenza dalla gestione della cosa pubblica”.

La vicenda Lucano ha dunque rappresentato un autentico scossone politico a poche ore dalla chiusura di una campagna elettorale al tempo stesso veloce ma anche piuttosto avara di contenuti, concentrata su pochissimi temi, tra cui l’ha fatta da padrona la sanità. In queste ore i candidati sono a caccia degli ultimi voti, soprattutto del numeroso popolo degli astenuti che da anni rappresenta il partito più numeroso in Calabria. E sono anche le ore degli ultimi “sprint” trainati dai big nazionali. Il centrodestra questa sera schiera a sostegno di Occhiuto a Reggio Calabria il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, mentre domani scenderanno in Calabria, tra gli altri, il ministro per il Sud Mara Carfagna, il leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi (entrambi a Reggio Calabria), il vicepresidente di Coraggio Italia Gaetano Quagliariello (a Catanzaro) e infine il leader della Lega Matteo Salvini, sicuramente tra i big il più presente in queste settimane in Calabria (per lui domani tappe a Catanzaro e poi a Reggio). Il centrosinistra, invece schiera, a sostegno della candidatura della Bruni il leader del M5S Giuseppe Conte, che a Reggio  Calabria questa sera terrà un comizio al quale parteggeranno anche il responsabile nazionale degli enti locali del Pd Francesco Boccio e il commissario regionale dem Stefano Graziano.

 

 

 

 

 

 

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