Nicolò (FI): “Gesto apprezzabile, ma Scalzo non doveva dimettersi”

REGGIO CALABRIA. “Prendiamo atto della sensibilità dimostrata dal Presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo che ha deciso di rassegnare le dimissioni compiendo un gesto di responsabilità istituzionale, ma riteniamo, per nostra impostazione garantista, che egli avrebbe dovuto continuare il suo percorso alla guida della massima Assise calabrese”. È quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. “Questa nostra posizione – prosegue – nasce dalla convinzione che il garantismo non è un principio da declinare in base alle convenienze del momento. È semmai una cultura e una forma di civiltà giuridica a cui non si può e non si deve derogare. Soprattutto, non ammettiamo la linea dei “due pesi e due misure” che rischia di generare situazioni grottesche quanto inaccettabili. Basti restare all’interno del Pd, dove l’atteggiamento giustizialista di oggi non si è riscontrato ieri, nel caso del Governatore della Campania, De Luca, che con la benedizione di Renzi è stato addirittura candidato, non con un avviso di garanzia ma con una condanna in primo grado a suo carico. Non è ancora chiaro se sarà solo una presa d’atto da parte del Consiglio regionale oppure, come sarebbe auspicabile, verrà aperta una discussione nel merito, considerato che il Presidente dell’Assemblea è il rappresentante e garante istituzionale di tutte le componenti politiche presenti in seno al Consiglio. Sarebbe svilente delle sue stesse prerogative se l’Assemblea venisse chiamata semplicemente a ratificare la volontà pur rispettabilissima del presidente”. “Serve recuperare – aggiunge – il primato della politica perché la fragilità che la caratterizza non le consente quell’autorevolezza ed autonomia necessarie per non rimanere in balia delle onde. Decisionismo, fermezza, scelte chiare e coraggiose, senza se e senza ma, devono caratterizzare l’agire di ognuno rispetto ad obiettivi programmatici di qualità. La Calabria ha bisogno di risposte incisive guardando ad una progettualità che fino ad oggi è mancata. Serve, con un vero colpo di reni, recuperare il tempo perduto. Inseguendo le più irrazionali spinte demagogiche, la proposta di Oliverio di azzerare i finanziamenti ai gruppi consiliari rischia di mettere in discussione la democrazia e la stessa agibilità politica dell’Assise regionale. Grazie alle riforme attuate nella scorsa legislatura, tali risorse sono state ridotte al lumicino. Un eventuale azzeramento renderebbe impossibile il funzionamento dei gruppi e la stessa promozione delle attività”. Secondo Nicolò, “è anche necessario compiere un’operazione verità sul tema dei costi della politica e della democrazia. In pochi sanno che il tanto vituperato finanziamento dei gruppi, oggi, prevede una somma irrisoria, limitata alle spese di cancelleria, ed alle attività di promozione. Il presidente della Regione conosce bene la macchina istituzionale e non può far finta di non sapere o forse gli fa più comodo mettere la testa sotto la sabbia”. “Oggi, peraltro, la sua presenza – conclude – sarebbe stata necessaria considerata l’importanza e la delicatezza della seduta. Oliverio non può pensare di governare la Calabria rimanendo arroccato a Palazzo Alemanni e disertando le sedute del Consiglio regionale. Chiediamo un deciso cambio di passo richiamando al rispetto dei ruoli”.

 

 

 

 

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