Report dell’Arpacal sulla qualità dell’aria nella zona della centrale turbogas Edison di Simeri Crichi

Report dell’Arpacal sulla qualità dell’aria nella zona della centrale turbogas Edison di Simeri Crichi

E’ online da questa mattina sul sito web dell’Arpacal, il Report 2019 della qualità dell’aria nel comprensorio interessato dalla presenza della centrale turbogas Edison di Simeri Crichi (CZ). Il documento – che analizza l’andamento dei principali inquinanti nonché di alcuni parametri fisici e meteorologici – è stato trasmesso questa mattina alla Edison e al Sindaco di Simeri Crichi, avv. Piero Mancuso, dal direttore del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal, dr. Francesco Nicolace.

Le emissioni della centrale termoelettrica a ciclo combinato della Edison, della potenza complessiva di 860 MW (Mega Watt, ndr), sono misurate da due centraline di rilevamento della qualità dell’aria, di cui una dotata di sensori per il monitoraggio dei dati meteorologici, poste all’esterno dell’impianto, nelle località Apostolello e Pietropaolo, in zone che secondo lo studio di impatto ambientale allegato alla Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente potrebbero risultare interessate dalle ricadute derivanti dalla presenza della centrale sul territorio.

Gli inquinanti misurati sono: NO2 (biossido di azoto), CO (monossido di carbonio), O3 (ozono), PM10 (particolato), PM2,5 (particolato), CH4/NMHC (composti metanici e non metanici). I parametri fisici e meteorologici misurati sono: Temperatura, Umidità relativa, Velocità del vento, Direzione del vento, Pressione atmosferica e Pioggia.

La normativa nazionale di riferimento prevede per ciascun inquinante dei limiti imposti per garantire la salubrità dell’aria. Il Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro con il suo Servizio tematico Aria, diretto dall’ing. Francesco Italiano, conclude il report affermando che “i dati monitorati dalle due centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria della rete EDISON SpA di Simeri Crichi (CZ) nel corso dell’anno 2019 rientrano nei limiti di legge”.

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