Sanità, Guccione (Pd): “Il Ministero chiarisca sull’accordo Regione Calabria-medici cubani”

Sanità, Guccione (Pd): “Il Ministero chiarisca sull’accordo Regione Calabria-medici cubani”

 

“Siamo preoccupati, non ci sembra che il tentativo di assumere medici cubani nella sanità calabrese sia la soluzione a un problema reale che persiste da tempo. Non è altro che una scorciatoia che rischia di fare solo rumore e di non produrre soluzioni concrete. Sono oggettive le difficoltà da superare per rendere operativo l’accordo tra la Regione e la Cooperativa cubana per come già specificato in maniera chiara dal documento dei presidenti degli Ordini dei medici e degli odontoiatri della Calabria”. È quanto ha affermato Carlo Guccione, responsabile Pd Sanità per il Mezzogiorno, nel corso di una conferenza a Cosenza. Guccione ha chiesto che il Ministero della Salute faccia chiarezza e si pronunci sull’accordo. “Nel Dca numero 87 del 17 agosto 2022 – ha aggiunto Guccione – per l’approvazione dell’Accordo Quadro con la Cooperativa CSMC S.A. di proprietà dello Stato cubano per la fornitura di servizi medici e sanitari, si evidenzia come uno dei motivi della stipula dell’accordo risiede nel fatto che, in base ai dati del primo semestre del 2022, la Calabria è soggetta a una intensificazione degli sbarchi di migranti che vanno ad aumentare la pressione sulle strutture sanitarie regionali. Inoltre, come specificato nel Dca, le difficoltà organizzative del sistema sanitario regionale sono state oggetto di una apposita sentenza della Corte costituzionale (168/2021) che ha ribadito l’inefficacia della passata gestione commissariale della sanità ‘durante la quale si sarebbe verificato un progressivo peggioramento dei Livelli essenziali di assistenza’”. “A questo si aggiunge il fatto – ha sottolineato il responsabile sanità del Pd per il Mezzogiorno – che le Aziende ospedaliere e le Asp, dopo diversi tentativi di reclutamento, sia a tempo determinato che indeterminato, non sono riuscite a reclutare il personale medico necessario alla copertura del fabbisogno. Queste sono alcune delle ragioni che hanno portato il commissario della sanità, Roberto Occhiuto, a emanare il Dca. Ma come si è arrivati a tutto questo? La Calabria continua ad essere terra di paradossi. Siamo stati l’unica regione che durante la pandemia ha registrato una diminuzione del costo del personale pur essendo state previste risorse aggiuntive straordinarie destinate alle assunzioni. Le 18 Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere hanno approvato i piani triennali del fabbisogno del personale (2019-2021) ma, come è stato sottolineato nel verbale del Tavolo Adduce del 12 dicembre 2021, le assunzioni non risulterebbero effettuate o risulterebbero in grave ritardo attuativo”. Per Guccione “in Calabria, in base all’articolo 1-comma 4 ter del decreto legge 150/2020, è previsto un piano straordinario di assunzioni in deroga anche ai tetti di spesa di personale sanitario, medico e del comparto. Tutto questo potrà avvenire solo dopo l’approvazione del nuovo Piano operativo 2022-2024 che registra forti ritardi nell’adozione. Le assunzioni non sono avvenute solo per mancanza di personale? O per incapacità del sistema sanitario di bandire i concorsi e di utilizzare le opportunità derivanti dai due decreti Calabria? È mai possibile che non si è in grado di fornire i dati relativi a quanti bandi sono stati emanati dalle Asp e Aziende ospedaliere, quante assunzioni a tempo indeterminato e determinato sono state fatte e quanti bandi sono andati deserti? Si faccia chiarezza fornendo dati certi sulle assunzioni, non si può parlare genericamente di mancata partecipazione di medici ai concorsi. Non si può chiedere a un giovane medico di prestare servizio per tre o sei mesi, e non dare la possibilità di assumere attraverso avvisi pubblici con condizioni economiche dignitose e contratti di una durata minima di 36 mesi, almeno alle stesse condizioni dei medici cubani”.

 

 

 

 

 

 

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