Sanità, i medici dell’ospedale di Crotone: “Scura disprezza il confronto”

Sanità, i medici dell’ospedale di Crotone: “Scura disprezza il confronto”

CROTONE. “Il Piano del commissario Scura, adottato nel consapevole disprezzo del confronto democratico con gli addetti ai lavori, che la sanità la vivono e la soffrono quotidianamente, e con i rappresentanti dei cittadini, istituzionalmente deputati a cogliere le istanze della collettività rappresentata ed a tutelare il diritto alla salute, ignora la realtà geografico – sanitaria della regione e di questa provincia, riduce a diritto affievolito un diritto costituzionalmente tutelato, non fornisce alcuna soluzione per la riduzione dei tempi di attesa, non propone interventi per la riduzione della mobilità sanitaria”. Lo affermano in una nota i medici dell’ospedale di Crotone Lucio cosentino, Agostino Viscomi, Giuseppe Rizzuto, Luigi D’Orazio, Gennaro Crugliano, Federico Talarigo, Tommasina Nicoletta, Pietro Vrenna e Pantaleone Pedace. “Il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Crotone, unica struttura pubblica dell’Azienda sanitaria provinciale – aggiungono – già depauperato progressivamente del proprio patrimonio sanitario (oculistica, otorino, nefrologia, ecc.), pur non interessato, rispetto al precedente riordino, da ulteriori tagli dei posti letto, si vede comunque negare qualsiasi prospettiva di crescita e la possibilità di far fronte ai complessivi fabbisogni dell’utenza. L’enfasi sul mancato rispetto degli accordi presi con la struttura commissariale relega in secondo piano la significativa riduzione programmata degli incarichi di struttura semplice e di struttura complessa e, quindi, la soppressione delle strutture stesse ed i disagi che ne conseguiranno sia a livello organizzativo che in termini di erogazione dei livelli essenziali di assistenza. E temiamo che anche il territorio andrà incontro alla stessa sorte. Sorprende, perciò, leggere che Crotone non sia stata interessata da alcun taglio, ma solo tradita nelle aspettative. Stando così le cose, non resta che augurare a tutti i cittadini calabresi di godere di ottima salute fintanto che la programmazione e la gestione della sanità regionale non sarà stata restituita interamente agli organi legittimamente eletti”.

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