Saranno tanti nell’anno 2024 gli appuntamenti con le urne

Saranno tanti nell’anno 2024 gli appuntamenti con le urne

Non solo europee, appuntamento sicuramente clou per la politica e, complice il sistema di voto proporzionale, test importante per i partiti e i loro leader: il 2024 si annuncia infatti anno decisamente ricco di appuntamenti elettorali che vedrà milioni di italiani chiamati ai seggi. Molti infatti saranno i sindaci a dover essere eletti: si tratta di oltre 3.700 comuni, tra cui 27 capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di regione, mentre può essere considerata un’altra sorta di partita nazionale quella del voto in 5 regioni (Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria). Quattro di queste andranno alle urne prima delle europee. Al momento solo la Sardegna ha però fissato la data (il 25 febbraio), l’Abruzzo ipotizza il 10 marzo mentre per l’Umbria è indicata la finestra di ottobre. Da monitorare, ovviamente, anche il voto dei sei capoluoghi di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Se è abbastanza chiara la situazione in Abruzzo – l’attuale governatore, Marco Marsilio, eletto con il centrodestra dovrebbe veder confermata la candidatura contro Luciano D’Amico sostenuto dal centrosinistra, M5S, Iv e Azione – decisamente più complicata è la situazione in Sardegna con un duro braccio di ferro tra Fdi e Lega, i primi che vogliono Paolo Truzzu, i secondi per la riconferma di Christian Solinas. La Basilicata, probabilmente al voto in primavera, è attualmente guidata da Vito Bardi di Forza Italia che cerca una riconferma per vedersela con ogni probabilità con Angelo Chiorazzo sostenuto dal Pd ma ancora non dai 5 stelle nonostante i democratici abbiano congelato il ricorso alle primarie. Ultima delle 5 regioni chiamate al voto è l’Umbria oggi in mano a Donatella Tesei della Lega. I 10 mesi che mancano al voto non sembrano mettere fretta alle coalizioni e al momento l’unico nome che circola è quello di Riccardo Corridori di Alternativa Popolare.

 

 

 

 

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