Scuole, la sicurezza sismica è ancora un miraggio

Scuole, la sicurezza sismica è ancora un miraggio

 

ROMA. Se il 31 ottobre del 2002 non fosse crollata la scuola elementare “Francesco Jovine”, San Giuliano di Puglia avrebbe ancora la leva del 1996. Invece la prima elementare è stata completamente cancellata. Avevano appena 6 anni quei bambini, oggi sarebbero ragazzi di 21 anni. Dovevano imparare a leggere e a scrivere, a progettare un futuro rimasto tra le macerie. Mai più una tragedia come questa, si disse. Così venne emanata l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, che introduceva l’obbligo di procedere alle verifiche di vulnerabilità sismica. Obbligo scaduto nel 2013.    In quanti edifici scolastici sono state effettuate queste verifiche? Ancora troppo poche. Ed è per questo che nel decreto terremoto passato alla Camera e ora in lettura al Senato è stata prevista una nuova scadenza al 30 agosto 2018 e un finanziamento statale. Intanto però, alla luce dei recenti terremoti nel Centro Italia e con le scosse ancora in corso, ci si chiede quanto siano sicure le scuole dei nostri figli. C’è preoccupazione tra studenti, insegnanti e famiglie nelle zone terremotate di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. In questi territori è nato il Comitato Scuole Sicure Italia, una rete di genitori soprattutto, che chiede chiarezza sulla sicurezza degli edifici scolastici. Quanti sono gli edifici adeguati sismicamente? Solo l’8%, secondo dati di Cittadinanzattiva. Eppure il crollo della scuola di Amatrice, dove erano stati realizzati nel 2012 lavori di ristrutturazione, dimostra quanto sia attuale e urgente mettere in sicurezza, davvero, le scuole e non solo attraverso un ‘miglioramento sismico’.

 

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