Sequestrata piantagione, non era marijuana ma canapa industriale
CATANZARO. Un esposto-difesa nel quale si sostiene che le 5.800 piante individuate e distrutte dalla polizia nel quartiere Lido di Catanzaro il 28 agosto scorso non erano di marijuana ma di canapa industriale, è stato presentato alla Procura della Repubblica di Catanzaro dal coltivatore della piantagione. Le piante, è scritto in una nota dell’avv. Vincenzo Pizzari, legale dell’uomo, sono “di piantine di canapa industriale (o da fibra) inserita nel Catalogo Europeo fra le piantagioni lecite di ‘cannabis sativa’ la cui semina era stata regolarmente comunicata alle forze di polizia in largo anticipo rispetto al sequestro, come da regolamentazione legislativa in materia. Un’ortodossa operazione di polizia, verosimilmente compiuta in ragione della forte somiglianza morfologica della canapa industriale con la marijuana. Il sig. G.D., particolarmente incline ad eventuali azioni risarcitorie verso chiunque abbia cagionato (o cagionasse) danni patrimoniali e non patrimoniali alla sua persona, si è da subito dissociato da tutte le notizie strumentalmente divulgate su iniziativa arbitraria di soggetti a lui estranei”. “La magistratura competente – conclude il legale – avrà modo di vagliare i temi introdotti con lo scritto difensivo e, con la dovuta urgenza, disporre i provvedimenti più opportuni a tutela di un soggetto incensurato ed esente da qualunque penale responsabilità”.