L’allarme dei sindacati calabresi: “Sul lavoro dev’essere garantita più sicurezza”
CATANZARO/ Inasprire le sanzioni, rafforzare i controlli, potenziare la cultura della sicurezza e la formazione, contrastare il precariato dando priorità ai contratti a tempo indeterminato, creare un vero fronte comune tra istituzioni, politica, sindacati e mondo delle imprese. Sono queste le richieste che Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Cisl Magna Grecia e Uil hanno avanzato sul tema della sicurezza del lavoro al termine di un attivo unitario che si è tenuto questa mattina a Catanzaro. L’attivo è stato concluso dal segretario nazionale della Slc Cgil, Riccardo Saccone.
“Ci stiamo abituando – ha esordito Saccone – al bollettino di guerra, questo non è più tollerabile. Le proposte del sindacato sono quelle di riattivare il più possibile tutti i canali istituzionali, nazionali e territorio, insistere molto sulla formazione non solo dei lavoratori ma anche dei datori di lavoro, rimettere in movimento, a partire dal Pnrr, la cultura della sicurezza e del lavoro di alta qualità. Inoltre, bisogna ridare centralità ai contratti nazionali di lavoro al cui interno ci sono tutte le forme, a partire dal contratto a tempo indeterminato che dev’essere la norma generalizzata, e poi c’è anche la possibilità di gestire forme di flessibilità utili ma dentro regole precise, perché oggi – ha rimarcato il segretario della Slc Cgil – si muore sui posti di lavoro soprattutto perché non c’è il rispetto minimo delle regole. Bisogna ricostruire le filiere e accorciarle il più possibile, perché una filiera frammentata diventa difficilmente controllabile”.
Salvatore Mancuso, segretario generale della Cisl Magna Graecia Catanzaro-Crotone-Vibo, ha invitato “le forze politiche e il governo ad affrontare più seriamente il tema della sicurezza sui posti di lavoro. Noi rimettiamo in gioco anche il ruolo del sindacato: parlandone si aiuta a creare cultura, perché a volte è un problema culturale. Ma altre volte è un problema delle imprese che considerano la sicurezza un costo: contrasteremo chi avrà questo atteggiamento, mentre favoriremo il dialogo con le imprese che hanno a cuore la salute dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Secondo Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria “è inaccettabile quello che è avvenuto alcuni giorni fa, nelle modalità di alternanza scuola-lavoro con la morte di due ragazzi. Chiediamo al governo più sanzioni e più controlli, così come alla Regione Calabria abbiamo chiesto l’insediamento di una commissione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ma ancora attendiamo una risposta dal presidente Occhiuto. Poi bisogna affrontare una volta per tutte il tema della precarietà, perché i contratti di lavoro precari indeboliscono il potere contrattuale dei lavoratori nei posti di lavoro e quindi la loro sicurezza. In Spagna – ha ricordato Biondo – l’hanno dimostrato il governo e le parti sociali affermando che l’unico contratto di ingresso nel mondo del lavoro dev’essere il contratto a tempo indeterminato”.
Per Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, “davanti ai continui infortuni che hanno stroncato le vite di uomini, donne e ora anche giovani configurando un’autentica strage sono sempre più urgenti provvedimenti concreti e norme più rigide”.