OMICIDIO ROSSO A SIMERI CRICHI/ ARRESTATI I PRESUNTI MANDANTI, INVIDIE E GELOSIE FAMILIARI IL MOVENTE (Video)

Invidie e gelosie personali hanno portato all’omicidio del macellaio di Francesco Rosso, classe 1980, avvenuto il 14 aprile 2015 nella frazione Simeri Mare di Simeri Crichi, dove sorge la macelleria Rosso e dove il titolare venne freddato dai sicari in pieno giorno, in un orario “scelto” in quanto poco battuto dai clienti. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa odierna nella Procura di Catanzaro. All’origine del delitto, secondo quanto illustrato in conferenza stampa, contrasti tra il padre della vittima ed uno degli arrestati per motivi di vicinato. Dalle prime ore del mattino di giovedì, i militari della Compagnia Carabinieri di Sellia Marina, nell’ambito dell’operazione denominata “Quinto Comandamento”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, nei confronti di due indagati, ritenuti i mandanti dell’omicidio aggravato del macellaio mediante l’esplosione di tre colpi di pistola al viso ed al torace allorquando si trovava intento a lavorare nella macelleria di famiglia. La misura segue gli arresti eseguiti il 21 settembre scorso dei quattro soggetti ritenuti esecutori materiali dell’efferato delitto. I due arrestati di oggi sono Evangelista Russo, classe 48’, imprenditore, e Francesco Mauro, classe 77, suo dipendente, entrambi di Sellia Marina. Secondo le ricostruzioni, ai killers sarebbero andati 30.000 euro per l’omicidio Rosso. Il gruppo di fuoco che ha materialmente agito a Simeri Mare uccidendo il macellaio Francesco Rosso sarebbe stato costituito da Danilo Monti, Gregorio Procopio, Antonio Procopio e Vincenzo Sculco.
Il procuratore Gratteri ha parlato di quadro finalmente chiuso. “I carabinieri sono stati costanti, non hanno mai mollato. Oggi la catena si chiude”. “Si tratta di una vicenda inquietante, abbiamo ricostruito lo sfondo nel quale è avvenuto l’omicidio grazie a 180.000 intercettazioni telefoniche. Dopo i risultati conseguiti nella prima fase e l’arresto dei killer, il quadro indiziario era già abbastanza completo. Uno degli arrestati non ha potuto fare altro che confessare. Le dichiarazioni hanno avvalorato le investigazioni.” ha sostenuto l’aggiunto Capomolla ai microfoni di RTC e Calabria Channel. “Si tratta di beghe familiari che hanno innescato sentimenti beceri e veleni che hanno generato sfoghi violenti ed aggressioni tra i due nuclei familiari” ha concluso. Ai microfoni di RTC è intervenuto poi il comandante dei Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, Alberico De Francesco, il quale ha spiegato: “Si è trattato di un lavoro sinergico tramite attività certosina e minuziosa. Uno spaccato amorale, una sete di vendetta per motivi di vicinato tra soggetti che senza dubbio non si amavano. Ben trent’anni di dissidi anche per questioni patrimoniali tra le famiglie Rosso e Russo sono sfociati in aggressioni, come quella, accesissima, nel lontano 1999, con un tentato omicidio. Alla conferenza stampa in Procura a Catanzaro presente anche il colonnello Tarantino che ha curato le ultime fasi delle indagini.
RTC-GdC
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