Sposato (Cgil): “Sbloccare le assunzioni nella sanità”
“È necessario mettere a verifica gli accreditamenti nella sanità privata, gli appalti e le forniture e sbloccare le assunzioni, necessarie per non fare saltare il sistema della sanità pubblica”. Lo scrive, su Facebook, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato. “Ieri a Vibo Valentia – rileva Sposato – in audizione con la Commissione parlamentare antimafia abbiamo posto il tema dello sfruttamento del lavoro, del caporalato, della pervasività criminale e della ‘ndrangheta nella filiera lunga agricola. Abbiamo parlato della vessazione che subiscono i lavoratori in quasi tutti i settori, in agricoltura con i piccoli produttori nella catena perversa che li rende gli anelli più deboli, a volte con la complicità silente della grande distribuzione. Abbiamo posto – prosegue il segretario della Cgil Calabria – il tema della trasparenza della spesa dei fondi di coesione, delle discariche che bruciano e del ciclo dei rifiuti e della depurazione”. Sposato inoltre evidenzia che “sulla sanità abbiamo posto il tema di come sia possibile che ci siano due aziende sciolte per infiltrazioni mafiose e nessuno ha responsabilità o abbia pagato per questo. È necessario mettere a verifica gli accreditamenti nella sanità privata, gli appalti e le forniture e sbloccare le assunzioni necessarie per non fare saltare il sistema della sanità pubblica. Come è possibile – sostiene il segretario della Cgil calabrese – che nella sanità calabrese non si siano potute fare le assunzioni necessarie nemmeno in emergenza Covid e sono bloccati oltre 80 milioni di euro senza sapere quale sia il motivo. Qualcuno forse sta lavorando contro la Calabria e il sistema sanitario pubblico. Ad oggi non abbiamo un piano anticovid e non sappiamo i reali posti letto di terapia intensiva o quali siano i centri Covid. Abbiamo chiesto di rafforzare i presidi di legalità e sostenere concretamente la magistratura antimafia con uomini e mezzi nell’area investigativa, nei tribunali e con supporti alle forze dell’ordine. Alla Calabria – conclude Sposato – serve una nuova primavera di legalità”.