Tagli ai posti letto, il composto grido d’allarme delle comunità terapeutiche calabresi
“Serve il giusto rispetto per noi che operiamo in un campo difficile, vorremmo che la nostra voce venisse ascoltata dalle autorità competenti”. Questo il composto grido d’allarme e di sdegno del Crea Calabria, l’associazione di rappresentanza degli organismi senza fini di lucro, associazioni e cooperative che operano nel complicato mondo delle dipendenze patologiche. Sono 17 le realtà che in Calabria si occupano di dipendenze, tra Comunità Terapeutiche residenziali e Centri diurni.
Oggi erano rappresentati il Centro calabrese di solidarietà di Catanzaro, Agorà Kroton, la Communità Emmaus di Reggio Calabria, Progetto Sud di Lamezia Terme Ed il centro d’accoglienza L’Ulivo di Tortora.
Per loro il 2016 è iniziato malissimo e lamentano infatti la graduale e massiccia azione di tagli regionali ai posti letto a disposizione delle stesse strutture.
Il fabbisogno regionale stabilito dal recente decreto di riordino della rete territoriale n.76 del 2015 era di 490 posti letto. I posti letto accreditati sono però 463 e di questi lo scorso anno solo 226 (quindi più di 250 posti in meno del necessario) sono stati effettivamente contrattualizzati dalle diverse aziende sanitarie calabresi.
Ma con il nuovo anno la situazione è addirittura peggiorata.
Infatti, atteso il mancato aumento del budget stabilito per il 2016 con il recente decreto n. 26 del 24 febbraio 2016, si stima che fermo restando queste risorse, nel 2016 le comunità calabresi potranno accogliere soltanto 175 persone, e che circa 315 cittadini che avrebbero bisogno di entrare nei centri di recupero, resteranno invece sulle strade, con danni alla loro salute e rischi di ordine pubblico per la collettività. Senza contare le conseguenze di dover operare licenziamenti nelle rispettive strutture d’accoglienza.
“Saremo costretti a mandare fuori regione molte persone che avrebbero bisogno di cure” ha tuonato Giuseppe Peri, presidente del Crea Calabria, “non riusciamo a capire il significato ed il fine di scelte come queste, in quanto vanno ad incidere sullo 0,17 per cento della spesa sanitaria regionale. Abbiamo chiesto al consigliere regionale con delega alla sanità, Franco Pacenza, un incontro con i commissari ma tutto finora è stato vano. La conferenza stampa di oggi ci permette di farci sentire, in attesa, speriamo, di nuovi sviluppi positivi. Ma resta la sensazione che chi decide su queste problematiche non sia competente in tale materia”.
Manuel Soluri