Tallini sul Referendum: “Il voto schianta Oliverio e il Partito della Nazione”
CATANZARO. “Una vittoria della democrazia, una dimostrazione della grande maturità del popolo calabrese che ha compreso le ragioni del no e non si è lasciato condizionare da promesse e bugie. Ma è anche un voto che schianta, senza se e senza ma, Oliverio e il Partito della Nazione che si voleva sperimentare in Calabria”. Lo afferma, in una nota, Domenico Tallini, consigliere regionale di Fi, che aggiunge: “ Oliverio era stato eletto due anni fa con un’affluenza di appena il 44%, oggi con un’affluenza arrivata al 54,43% i calabresi bocciano lui, la sua disastrosa azione di governo, le bugie confezionate con il premier. Anche Oliverio, barattando il suo si con la promessa di essere nominato commissario per la sanità, aveva “personalizzato” il referendum. Il 67% di no della nostra regione contro il misero 32,98 di si non lascia spazio ad interpretazioni. Ora il Governatore si affannerà a dire che il voto del referendum non c’entra nulla, magari – dice Tallini – disconoscerà anche Renzi pur di rimanere a galla, ma i calabresi hanno già scritto la parola fine alla sua disastrosa esperienza. Oliverio perde anche nella “sua” San Giovanni in Fiore. Ma non è l’unica clamorosa bocciatura. Il prode segretario regionale del PD viene addirittura centrifugato nella “sua” Diamante, dove il no raggiunge il 72%. Anche gli altri alfieri del PD sono stati severamente castigati, come il giovane Falcomatà che incassa a Reggio Calabria quasi il 70% di no, nonostante il comizio di chiusura di Renzi. Il PD – aggiunge Tallini – viene spazzato via anche a Crotone, dove il 71,84% di NO boccia un partito che ha mal governato la città, portandola all’ultimo posto in Italia come qualità della vita. Tra le grandi città, spiccano i risultati di Catanzaro, con il 69,75 di NO, e di Lamezia Terme, con il 68,68% di no, proprio le due realtà dove si stavano facendo le prove generali del Partito della Nazione. Notevole anche il voto a Vibo Valentia che supera il 68% dei no. L’era Oliverio – secondo Tallini – si chiude dopo appena due anni e si apre ora la partita dell’alternativa al peggiore governo regionale della storia. Spetta a Forza Italia, agli altri partiti del centrodestra, costruire un progetto che dia al più presto alla Calabria un governo autorevole, concreto, capace di affrontare le emergenze e di fare ripartire l’economia”.