Va a portare aiuto, operaio travolto e ucciso da un’auto a Lamezia Terme

Va a portare aiuto, operaio travolto e ucciso da un’auto a Lamezia Terme
Un impatto estremamente violento. Un corpo che viene scaraventato a decine di metri di distanza. Le grida e la disperazione del conducente dell’automobile investitrice. Le persone di passaggio che bloccano le loro vetture ed accorrono sul luogo dell’incidente. Per la vittima, però, non c’è nulla da fare. Il suo decesso è stato istantaneo. É morto così, a Lamezia Terme, un operaio di 35 anni, Antonio Ciambrone, residente a San Pietro Apostolo, piccolo centro ad una quarantina di chilometri dal luogo dell’incidente. Ciambrone, dipendente di un’impresa che collabora con l’Anas, si trovava sul posto, lungo la strada che dalla statale 280 conduce all’aeroporto internazionale, per regolare il transito dei mezzi all’altezza di un restringimento di carreggiata istituito per il rifacimento dell’asfalto. Un tragico destino ha voluto però che l’attenzione dell’operaio venisse attratta da un incidente provocato da un’automobile che procedeva contromano lungo la rotatoria poco distante. Ciambrone ha lasciato la sua postazione e raggiunto il punto in cui si erano scontrate due autovetture. É qui che, pochi minuti dopo, è stato travolto da un’Audi Q3 alla guida della quale c’era un giovane marocchino di 22 anni, immigrato regolare, che lavora alle dipendenze di una ditta di autonoleggio. L’impatto non ha lasciato scampo all’operaio, che aveva raggiunto il luogo del precedente incidente pensando che ci fossero dei feriti da soccorrere. In realtà nel sinistro nessuno aveva riportato conseguenze. Ma sono bastati quei pochi minuti trascorsi sulla rotatoria per decidere la tragica sorte di Ciambrone, vittima del suo altruismo. La dinamica di quanto è accaduto è stata ricostruita dal personale del Centro operativo Polizia stradale di Lamezia Terme (Cops), diretto da Giancarlo Baiano. Gli investigatori si sono preoccupati, in particolare, di accertare le condizioni psico-fisiche delle persona che era alla guida dell’auto investitrice. Il giovane marocchino è stato così sottoposto immediatamente al test per accertare il tasso alcolemico, che è risultato nella norma. Nessuna traccia nel suo organismo, inoltre, di sostanze stupefacenti. In più, l’andatura con cui procedeva, pur se sostenuta, rientrava nei limiti. Nei suoi confronti, pertanto, almeno per il momento, non è stato adottato alcun provvedimento. Restano il rammarico e lo sconforto per la morte assurda di una persona che ha pagato con la vita il proprio senso del dovere e la propria generosità.

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