Umg, “salvare le Scuole di specializzazione sanitaria”
CATANZARO. I direttori delle scuole di specializzazione della facoltà di Medicina dell’Università di Catanzaro hanno scritto al Presidente della Regione, al Commissario alla Sanità, al Presidente del Consiglio regionale, ai consiglieri regionali, oltre che al direttore generale dell’azienda Mater Domini, alla deputazione ed al Sindaco di Catanzaro sollecitando interventi per il salvataggio delle Scuole di specializzazione di area sanitaria dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. “Come saprete – si legge nella lettera aperta – il Decreto Interministeriale 402/2017 ha definito i requisiti, anche assistenziali, che le Scuole di Specializzazione di area sanitaria devono possedere per essere accreditate e continuare ad operare. Alla prima valutazione, di quelle attive a Catanzaro, solo 9 Scuole hanno ottenuto l’accreditamento definitivo e ben 19 Scuole hanno ottenuto un accreditamento provvisorio, soprattutto per carenze assistenziali. Tra pochi mesi queste ultime saranno sottoposte a nuova verifica e, con molta probabilità, laddove non venissero superate le criticità già segnalate, si potrebbe arrivare alla chiusura delle Scuole stesse. L’Università si sta già adoperando per ovviare alle criticità di propria competenza, ma, per quanto riguarda gli standard assistenziali, cioè i volumi di attività delle strutture, le competenze sono della Regione e dell’Azienda Mater domini. Le criticità su questo fronte – è spiegato – sono rappresentate, in alcuni casi, dalla carenza di posti letto di degenza ordinaria (ad esempio per la Scuola di Pediatria e quella di Malattie infettive), in altri dalla carenza di Strutture assistenziali (ad esempio il Pronto soccorso per le Scuole di Medicina Interna, Chirurgia Generale, Radiologia), dal numero di accessi in sala operatoria (ad es. Scuole in ambito chirurgico) dalla carenza di personale (ad es. per la Scuole di Pneumologia, Endocrinologia, Malattie infettive e Scienze dell’Alimentazione). Il Rettore, da noi consultato nella sua veste di legale rappresentante dell’Ateneo – scrivono i direttori – ci ha informati di aver già sollecitato le SSVV a voler attivare le procedure necessarie per il superamento delle problematiche segnalate, ma i sottoscritti registrano un’eccessiva lentezza nella risoluzione dei problemi e pertanto invitano ognuno per le sue competenze a intraprendere, in brevissimo tempo, tutte le azioni necessarie alla salvaguardia delle Scuole di Specializzazione del nostro Ateneo”. In particolare, secondo quanto si legge nella lettera, è necessario: integrare al più presto le Aziende Ospedaliere Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, in modo che le strutture necessarie per l’accreditamento siano presenti nella Sede nella quale insiste la Scuola; dotare l’UO di Pediatria a direzione universitaria di posti letto di degenza ordinaria, ed ampliare i posti della UO di Malattie infettive, restituendole la caratura di UO complessa; autorizzare le assunzioni di personale da parte dell’AOU Mater domini necessarie per garantire i volumi di attività richiesti dal decreto; garantire alle UOchirurgiche maggiori accessi nelle sale operatorie; dotarsi dell’Osservatorio regionale per la formazione medico specialistica, struttura che avrebbe dovuto essere istituita dalla Regione fin dal 1999. “Il danno che deriverebbe all’intera regione dalla chiusura delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria – sottolineano i firmatari – è fin troppo noto ed è, quindi, inutile soffermarsi su questo punto. Considerata la prossima scadenza della verifica prevista dal Ministero per Settembre 2018 bisogna intervenire con urgenza e tempestività. Per questo – concludono – chiediamo di attivarsi immediatamente per giungere alla rapida soluzione dei problemi e non infliggere alla Calabria e ai calabresi un ulteriore danno grave ed irreparabile”.