Viscomi e la Cisl: “A Lamezia non si soffochino cultura e sport”

CATANZARO. “La situazione che si è creata a Lamezia Terme è veramente paradossale. A prescindere dalla legittimità o meno delle scelte gestionali e amministrative della Commissione straordinaria, che qui interessa poco o punto, sta di fatto che chiudere o rendere improba la fruizione di impianti sportivi e di strutture culturali o la realizzazione di eventi sociali e religiosi sul territorio determina conseguenza evidentemente paradossali”. È quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd, Antonio Viscomi. “Infatti, quando si inibisce ogni e qualunque possibilità di socializzazione – prosegue Viscomi – si determina l’impossibilità di creare o rafforzare il capitale sociale di una comunità la cui presenza costituisce, com’è ben noto, presupposto necessario ed indefettibile per una efficace azione di contrasto alla criminalità organizzata. Se dunque è doveroso commissariare una amministrazione locale infiltrata dalla criminalità, è altrettanto necessario sostenere contestualmente la comunità locale, già di per sé ferita e vulnerata dalla presenza criminale. Un cosa è l’amministrazione locale, altra la comunità locale. Con questa consapevolezza ho appena depositato una interrogazione per chiedere al Presidente del Consiglio se sia a conoscenza della situazione lametina e se non ritiene che gli effetti delle politiche gestionali ed amministrative assunte nel Comune di Lamezia Terme stridano visibilmente con gli obiettivi prioritari dell’azione commissariale nei comuni sciolti per mafia, dal momento che la contrazione degli spazi possibili di socializzazione collettiva e di aggregazione civica, per positive finalità di ordine culturale, sportivo, religioso, non può che determinare un effetto negativo sulla stessa azione di contrasto alla criminalità organizzata e di recupero alla legalità costituzionale di collettività già di per sé ferite dalla presenza criminale. E ho chiesto pure – sostiene ancora Viscomi – se non ritenga necessario intervenire immediatamente con gli strumenti adeguati e pertinenti, anche di natura legislativa, per far sì che allo scioglimento di un comune, a seguito di accertati fenomeni criminali, consegua una azione proattiva di sostegno alla comunità interessata, anche e soprattutto incentivando e sostenendo con adeguate risorse economiche il miglioramento strutturale e quindi la stessa fruizione degli spazi di uso collettivo, anche al fine di contrastare atteggiamenti di rassegnazione e sfiducia, intuibili nella loro genesi ma rischiosi quanto ai loro effetti sulla tenuta democratica di una comunità”. “Al commissariamento di una amministrazione locale – sottolinea ancora il parlamentare non può e non deve conseguire l’abbandono della comunità locale. Ed è proprio questo, io credo, un possibile criterio guida per ripensare alcuni aspetti della legislazione in materia di contrasto alle infiltrazioni criminali nelle amministrazioni locali. A partire da Lamezia Terme”. L’analisi del deputato calabrese Antonio Viscomi sulla situazione di Lamezia Terme non lascia indifferenti il segretario della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone e il coordinatore della zona di Lamezia Terme, Michele Gigliotti che, dopo aver letto attentamente le parole del parlamentare, hanno voluto sollecitare una maggiore attenzione da parte degli organi competenti sulla città della Piana ed il suo hinterland. Ma un Comune commissariato – aggiunge la Cisl – non può e non deve smettere di vivere. Sposiamo, dunque, a pieno l’iniziativa intrapresa dall’on. Viscomi che ha depositato una interrogazione per chiedere al Presidente del Consiglio “se sia a conoscenza della situazione lametina e se non ritiene che gli effetti delle politiche gestionali ed amministrative assunte nel Comune di Lamezia Terme stridano visibilmente con gli obiettivi prioritari dell’azione commissariale nei comuni sciolti per mafia, dal momento che la contrazione degli spazi possibili di socializzazione collettiva e di aggregazione civica – per positive finalità di ordine culturale, sportivo, religioso – non può che determinare un effetto negativo sulla stessa azione di contrasto alla criminalità organizzata”.

 

Le associazioni culturali lametine

chiedono un incontro al Prefetto

Le associazioni culturali lametine chiedono un appuntamento al Prefetto di Catanzaro per trovare soluzioni sulla questione della chiusura dei Teatri a Lamezia Terme. – “Le associazioni AMA Calabria, ARCI, Lamezia Film Fest, TeatroP, Show Net di Ruggero Pegna, I Vacantusi, – si legge in una nota – a seguito della conferenza stampa di qualche giorno fa sulla chiusura dei teatri, desiderano informare l’opinione pubblica di avere richiesto al prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino un incontro per trovare adeguate soluzioni alle questioni poste attese le mancate risposte da parte del Comune di Lamezia Terme. Le associazioni, vincitrici dei bandi regionali triennali sugli eventi culturali, desiderano esprimere il ringraziamento più sentito al pubblico che in maniera assai significativa tanto sul piano dei numeri che della qualità degli interventi ha voluto testimoniare la vicinanza alle questioni poste sottolineando il disagio di un’intera comunità. Identico ringraziamento – si legge – rivolgono alle personalità non lametine della politica regionale e nazionale di maggioranza e di opposizione che hanno voluto manifestare il loro interesse alla vicenda auspicando anche l’assunzione di atti straordinari da parte di chi la responsabilità di governo della città”. Le associazioni ribadiscono che “non rinunceranno alla possibilità di realizzare le stagioni teatrali e a tal fine desiderano comunicare anche di avere effettuato, acquisita la disponibilità del Presidente della Fondazione Terina Avv. Gennarino Masi, un sopralluogo presso il teatro Otto Ciclisti per verificare la fattibilità di realizzare in quella sede i loro appuntamenti culturali fatta salva la responsabilità del Comune di Lamezia Terme di non far realizzare le stagioni, come da tradizione, nel centro della città”. Le associazioni, infine, “ribadiscono il loro impegno a favore della promozione culturale del territorio invitando tutti i lametini in forma singola e associata a concorrere alla rinascita della città”.

 

 

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