Viscomi si è congedato dal Cal: “Autonomie locali da rafforzare”

“Sono certo che il Consiglio delle Autonomie Locali della Calabria rappresenterà sempre più compiutamente gli interessi, i bisogni, le esigenze e le aspettative del sistema delle autonomie in un confronto continuo con la Giunta ed il Consiglio regionali, così portando avanti la prassi che insieme abbiamo avviato nella mia recente esperienza di governo, culminata nel parere preventivo sul bilancio regionale chiesto dalla Giunta al Cal, per la prima volta dalla sua costituzione, nel mese dicembre 2017”. Con queste parole Antonio Viscomi, deputato del PD, riferisce un comunicato, “ha salutato l’Ufficio di presidenza del Cal Calabria, dal quale è stato invitato ad un incontro nella sede del Consiglio regionale utile per completare una riflessione comune, avviata nella precedente veste di Vicepresidente della Giunta regionale, in merito alle iniziative politiche e legislative utili a rafforzare il sistema delle autonomie calabresi”. “In particolare – si aggiunge nella nota – è stata riaffermata la necessità di portare a compimento almeno quattro processi di innovazione istituzionale: la formulazione di un modello legislativo e amministrativo di accompagnamento alla riorganizzazione della geografia amministrativa locale, in particolare per quanto riguarda le fusioni tra comuni; l’individuazione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, delle materie e delle competenze gestionali da assegnare ai comuni fra quelle svolte attualmente dalla Regione, per consentire a quest’ultima di diventare veramente snella e ai cittadini di avere un più diretto controllo sull’attività istituzionale; il necessario e continuo confronto, così come previsto dalla legge, con il Consiglio regionale in merito ad ogni legge di interesse del sistema delle autonomie locali e l’assunzione come prioritaria della ‘questione sanità’ da parte dei sindaci calabresi e dei loro organismi di rappresentanza”. “Credo che per un sindaco sentirsi solo – ha sostenuto Viscomi – sia più duro da sopportare della stessa mancanza di risorse e il non ricevere risposta alle sue richieste più difficile da accettare di una risposta negativa. Per questo, per ridare dignità piena al loro lavoro, i sindaci hanno una buona opportunità: quella cioè di rinunciare a vecchie prassi individualistiche e di negoziazione diretta nel chiuso delle stanze delle istituzioni e di prendere sul serio l’esistenza di forme organizzate di rappresentanza, quella istituzionale del Cal e quella associativa di Anci. In questa Regione le cose possono cambiare solo se riusciamo tutti a superare una logica campanilistica e proprietaria a favore di una prospettiva di azione integrata sui territori, rafforzando le tendenze e le prospettive di innovazione che il sistema delle autonomie locali calabresi ha espresso negli ultimi anni”.

 

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