“Vorremmo poterci dare una strutturazione che metta nella condizione parlamentari, consiglieri comunali, attivisti di poter lavorare in sinergia e di poter condividere strategie di lavoro ed obiettivi che diano risposte concrete al nostro territorio”. Lo scrivono il Meetup ‘Amici di Beppe Grillo – Belvedere in MoVimento’ e gli attivisti dei meetup di gran parte dei comuni dell’Alto Tirreno cosentino che chiedono la riorganizzazione sui territori “tanto anelata e proclamata – spiegano – da Luigi Di Maio in questi ultimi mesi. In pochi giorni è stata preparata una proposta che, stamane, è stata spedita al vice premier. A firmarla gli attivisti dei Meetup di Belvedere, Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Fiumefreddo Bruzio, Paola, Cetraro, Marcellina, Santa Maria del Cedro, Verbicaro. Tutti in provincia di Cosenza. Abbiamo come l’impressione – dicono – che tutto il lavoro fatto nei nostri territori rischi di finire in malora. Non è una preoccupazione sterile e infondata, ma un dato di fatto. È un pronostico facile il nostro dopo i risultati delle ultime consultazioni amministrative del 26 maggio. Se il dato delle europee è stato molto confortante, quello delle comunali ha svelato la debolezza del nostro MoVimento: se non sbagliamo, ad eccezione di Vibo Valentia e Celico (dove sono stati eletti rispettivamente due e tre consiglieri), in nessun altro Comune calabrese interessato dal voto siamo riusciti ad entrare in Consiglio. È un dato di fatto che fa male, specie dopo il grande successo delle politiche dello scorso anno. È un dato che mortifica il lavoro che tutti noi, da anni, stiamo facendo al servizio delle nostre comunità. Se è vero che il voto del 4 marzo 2018 – si fa rilevare – ha intercettato anche la protesta degli italiani, dei calabresi stanchi e disgustati dalla vecchia politica, permetteteci di dire, seppure con un pizzico di presunzione, che con quel voto gli italiani, i calabresi hanno anche voluto credere nella capacità del MoVimento 5 Stelle di cambiare veramente questo stato di cose. Tutti dicono che il voto delle politiche è diverso da quello delle amministrative; ci dicono che sul terreno locale giocano altri fattori e che si guarda di più alle singole persone piuttosto che alle idee più generali. Probabilmente è così. E se è così, riteniamo ancora più importante la nostra iniziativa”.
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