Il porto di Gioia Tauro “è la maggiore opportunità economica per la nostra regione”. E’ quanto afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio. “In questa fase particolarmente complessa per l’intero sistema Paese – dice – ancora pienamente alle prese con la faticosa ripartenza del post tsunami Covid-19, crediamo che sia imprescindibile all’interno del dibattito pubblico e dell’agenda politica nazionale la presenza costante dei temi legati allo sviluppo del Mezzogiorno e in particolare della Calabria. Un contesto quest’ultimo che guarda a Gioia Tauro quale asset strategico per il rilancio dell’economia e dell’occupazione non solo per il territorio calabrese ma per tutto il Sud”.
Per il rappresentante degli industriali reggini, “si registra un ricorrente calo di attenzione da parte degli interlocutori politici locali e nazionali. Mai come in questo momento storico – spiega – è di straordinaria importanza lavorare concretamente su una strategia che veda in Gioia Tauro uno dei tasselli intorno a cui costruire un’azione di sviluppo più ampia, tenuto conto della presenza e della concorrenza degli altri scali del Mezzogiorno: Bari, Taranto e Napoli. Un’impostazione rilanciata dalla Svimez nel quadro di un piano per il Sud che vede proprio in queste quattro aree Zes il perimetro di un contesto produttivo in cui attrarre investimenti grazie alle pur insufficienti misure di semplificazione delle procedure burocratiche e di sgravi fiscali. Piano che riteniamo debba trovare adeguata e puntuale sintesi politica da parte dei nostri rappresentanti istituzionali”.
redazione@giornaledicalabria.it