Nella prima giornata del G7 Commercio focus sull’importanza dello scalo marittimo calabrese: “Il Porto di Gioia Tauro è strategico”

Il viceministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperti ieri il G7 del Commercio Estero a Villa San Giovanni. Oltre alla cerimonia di benvenuto e alla foto di famiglia, la prima giornata in Calabria si è sviluppata con una visita al Porto di Gioia Tauro, primo in Italia per traffico merci e l’ottavo in Europa, dove Tajani ha presentato ai colleghi anche l’iniziativa umanitaria Food for Gaza. Cè stato poi un incontro tra i ministri del G7 ed i B7 (le comunità imprenditoriali) e una sessione allargata ai Paesi outreach. Ha chiuso la giornata una visita al Museo Archeologico di Reggio Calabria, che ospita i Bronzi di Riace. “Con i ministri del Commercio del G7 ci siamo confrontati con Brasile, India, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Turchia e Vietnam, il direttore generale del Wto e il segretario generale dell’Ocse. La presidenza italiana ha scelto di aprire il G7 a importanti Paesi partner per tutelare le catene di approvvigionamento e rafforzare la crescita economica”. Dopo la visita al Porto di Gioia Tauro la ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa ha sottolineato l’importanza del porto di Gioia Tauro nell’istituzione di una catena di approvvigionamento globale resiliente e ha spiegato che “il porto di Gioia Tauro, che si trova geograficamente lungo il percorso che collega la regione europea e la regione indo-pacifica, è significativo anche per il Giappone, che fa molto affidamento sul trasporto marittimo”. Mentre in Calabria si svolgeva il G7 Commercio, a Strasburgo il parlamento europeo rieleggeva Roberta Metsola presidente con 562 sì su 699 votanti. ll voto per la conferma di Roberta Metsola ha unito la maggioranza di governo italiana. Fi, come il Ppe, ha votato per il bis di Metsola, che ha incassato le preferenze anche di una “larga maggioranza” di Ecr, meloniani inclusi. La Lega, fanno sapere fonti parlamentari, ha votato a favore di Metsola benché i Patrioti siano all’opposizione. Previsto era il sì del Pd, e del gruppo S&D.