Liste d’attesa, la nuova legge è in vigore

Dopo un tira e molla durato due mesi, la legge sulle liste d’attesa è finalmente in vigore. Il testo approvato la scorsa settimana alla Camera è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale e da oggi si cominciano a muovere gli ingranaggi delle misure con cui il Governo intende contrastare uno dei più odiosi problemi della sanità. Il nodo, anche in relazione alle altre urgenze della sanità pubblica, resta quello delle risorse, ma “aperture” sono arrivarte ieri dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha incontrato il titolare della Salute Orazio Schillaci. L’incontro tra i due ministri, in vista della prossima manovra economica, è stato, secondo quanto si apprende, “molto positivo” e Schillaci ha illustrato le esigenze del Servizio sanitario nazionale, a partire dalla necessità di maggiori risorse finanziarie da indirizzare primariamente al personale della Sanità. Richieste verso le quali Giorgetti ha mostrato “apertura” e “grande disponibilità”, e che “cercherà di soddisfare per quanto possibile”. In successivi incontri, si passerà all’esame più nel dettaglio delle misure e dei maggiori stanziamenti richiesti per la sanità pubblica. Sul fronte liste d’attesa, invece, nel giro di pochi mesi i cittadini dovrebbero vedere i primi effetti. Il più simbolico è l’offerta di visite ed esami diagnostici anche il sabato e la domenica e in fasce orarie prolungate rispetto a oggi. Tra le novità anche la possibilità di prenotare visite ed esami nelle strutture private convenzionate sfruttando gli stessi canali di prenotazione del pubblico. La legge prevede infatti l’istituzione di un Cup unico regionale o infraregionale in cui confluiranno le disponibilità sia delle strutture pubbliche sia di quelle private convenzionate. Per queste ultime, la piena interoperabilità del proprio sistema di prenotazione con il Cup diventa uno degli elementi di valutazione nelle procedure di rilascio dell’accreditamento.