LONDRA. Scotland Yard si impegna a “proteggere i musulmani” nei loro luoghi di preghiera a Londra, rafforzando la sorveglianza fin dai “prossimi giorni”. Lo ha assicurato la comandante della polizia nella capitale britannica, Cressida Dick, la quale ha definito l’accaduto “un terribile, terribile attacco” e ha ribadito che esso appare “chiaramente un attacco terroristico”. La premier conservatrice Theresa May è arrivata alla moschea di Finsbury Park, a Londra, dinanzi alla quale si è consumato la notte scorsa l’attacco ad alcuni fedeli musulmani, investiti da un uomo alla guida di un furgone. Sul posto è arrivato anche il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, per partecipare a una preghiera collettiva per le vittime. Presenti anche leader religiosi cristiani, ebrei e di varie fedi, accanto ai responsabili islamici della moschea. Al momento si contano un morto accertato e almeno 8 feriti ricoverati in ospedale, tre gravi, mentre l’uomo alla guida è stato arrestato dalla polizia dopo esser stato tirato fuori dal veicolo da alcune delle persone scampate all’investimento e bloccato in quella che testimoni hanno definito una violenta colluttazione. La polizia indaga sull’accaduto come “un potenziale attacco terroristico”, ha dichiarato verso l’alba la premier Theresa May dopo le cautele ufficiali iniziali. Per il Muslim Council of Britain, punto di riferimento istituzionale della numerosa comunità islamica del Regno Unito, non ci sono del resto mai stati dubbi: quelle persone sono state colpite “deliberatamente”, aveva denunciato l’organizzazione quasi subito in una nota, per poi rincarare la dose ed evocare “una violenta manifestazione d’islamofobia”, con la richiesta alle autorità di garantire maggiore “protezione alle moschee”.