CATANZARO. La legge di bilancio 2018 “non risolve la problematica del mancato trasferimento di somme ingenti ai Comuni”. Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, intervenendo a un seminario sulla finanza degli enti locali organizzato dall’Anci Calabria nella sala consiliare del capoluogo. “La finanza degli enti locali – ha proseguito – continua a essere in forte crisi per i notevoli tagli dei trasferimenti dal livello centrale, con la conseguente difficoltà per i Comuni di garantire i servizi ai cittadini. Per il Comune di Catanzaro dal 2011 al 2017 ci sono stati tagli per oltre 11 milioni, che è una cifra enorme per un ente come il nostro. In pratica il debito pubblico è stato in parte ripagato con la finanza degli enti locali. Il legislatore nazionale adesso ha inteso dare qualche opportunità agli enti locali in tema di lavori pubblici e politiche sociali ma – ha detto Abramo – si tratta di piccole opportunità, che non possono bastare. Siamo davvero in sofferenza, e a questo bisogna aggiungere le difficoltà determinate dalla mancanza della programmazione regionale in tema di rifiuti, acqua, sanità e lavoro”. Secondo il sindaco di Catanzaro “abbiamo poi il grave problema del personale: la legge di bilancio apre qualche spazio per sostituire i dipendenti che vanno in pensione ma il blocco imposto per tanti anni ha messo in ginocchio le amministrazioni comunali. Il Comune di Catanzaro in questi ultimi anni è passato da oltre 700 dipendenti a 300, e nel 2018 vanno via una quarantina di dipendenti, per cui rischiamo di restare senza personale. E non avendo capacità di spesa corrente, siamo costretti ad adeguarci presentando richieste di finanziamento sulla programmazione comunitaria, nazionale e regionale, ma – ha concluso Abramo – sono richieste difficili da presentare e realizzare. Noi comunque non finora non abbiamo perso alcun finanziamento e lavoriamo per sfruttare al massimo qualsiasi possibilità. Da parte dell’Anci negli ultimi anni c’è stato un appiattimento nei confronti del governo centrale del momento, e questo ha finito con l’agevolare i tagli eccessivi ai Comuni. Questa situazione – ha aggiunto Abramo – – ha determinato la grande difficoltà per i Comuni di garantire i servizi ai cittadini, riversandosi sui sindaci, diventati il terminale di tutte le richieste della popolazione, a differenza dei parlamentari, che stanno tranquilli a Roma e non sono più in contatto con i cittadini”.