CATANZARO. “Al coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, che decide per una volta di mettere il naso fuori dai confini di Catanzaro, diciamo che nella nota in cui si occupa della ristrutturazione della Chiesa matrice di Vallefiorita di ‘spericolato’, oltre all’uso degli aggettivi e della punteggiatura, c’è solo chiamare in causa Papa Francesco”. È quanto si afferma in un comunicato dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro. “Tallini – si aggiunge nella nota – dovrebbe ‘scherzare con i fanti e lasciar stare i santi’, soprattutto perché alla base del suo intervento ci sono le imbeccate di chi avrebbe dovuto occuparsi davvero di progettazione e contrasto al dissesto idrogeologico. Ma Grazioso Manno in questi anni, arroccato nella sua sede regale degna di uno sceicco degli Emirati Arabi, tutto ha fatto tranne che occuparsi delle esigenze e delle necessità di agricoltori e operatori del settore, costretti a lavorare con i piedi nel fango senza assistenza né prevenzione. La smania elettorale non giustifica le falsità e le menzogne fatte circolare ad arte per screditare un atto di buona e trasparente amministrazione. La richiesta di contributo per la messa in sicurezza della chiesa parrocchiale di Vallefiorita arriva sul tavolo della Presidenza della Provincia di Catanzaro nel 2015, e porta la firma del parroco pro tempore, don Marcello Froiio. L’Amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata da Enzo Bruno, non ha fatto altro che attivarsi, come avrebbe fatto e ha fatto per altri comuni, per fare fronte alle precarie condizioni strutturali della chiesa di Vallefiorita, in seguito ai danni subiti dall’alluvione del 2000”. “Le infiltrazioni d’acqua peggiorate nel tempo – si afferma ancora nel comunicato – hanno causato danneggiamenti alla struttura della volta dell’intera navata che presentava grosse lesioni e crepe, alcune delle quale hanno creato anche dei crolli. Presa in considerazione la richiesta del parroco della Chiesa San Sergio e Soci, e attivate le necessarie procedure, vista le ristrettezze finanziarie dell’Ente intermedio dovute alla riforma 56/2914, la Provincia di Catanzaro è risultata assegnataria di un contributo per la realizzazione di lavori della messa in sicurezza della Chiesa Matrice di San Sergio e Soci: risorse assegnate con decreto dirigenziale della Regione Calabria recante ‘legge n.365 dell’11 dicembre 2000’ che considera ammissibili le richieste avanzate dai diversi enti locali finalizzate alla realizzazione di opere di prevenzione e di difesa del suolo che si rendono indispensabili per il completamento della messa in sicurezza delle aree colpite dagli eventi di settembre e ottobre 2000. Si tratta, quindi, di economie accertate che vengono riutilizzate, che è cosa ben diversa da quello che sostengono Tallini&Soci”. “Le responsabilità per la mancata prevenzione del dissesto idrogeologico e i danni – si afferma nella parte conclusiva del comunicato – dovrebbero essere ricercate in ben altri Enti, a partire dal Consorzio di Bonifica guidato dal suo amico Manno. Tallini volutamente dimentica che la Provincia dal 2014 ad oggi ha cambiato fisionomia organizzativa ed economica rispetto a quella dei fasti che ricorda e che abbiamo affrontato sforzi immani per occuparci di strade e scuole nell’interesse esclusivo della sicurezza dei cittadini. Di pochezza, in questa vicenda, riscontriamo solo quella di Tallini e delle sue argomentazioni per attaccare un’Amministrazione che nel buio e nelle difficoltà ha tenuto accesa la luce dell’efficienza e della qualità dei servizi”.