“Entro nove mesi dalla nomina il Commissario straordinario, anche in deroga alle vigenti disposizioni di legge, adotta un nuovo atto aziendale, di cui all’articolo 3, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, anche al fine di ridefinire le procedure di controllo interno”. È quanto prevede la bozza di decreto ‘Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria’ che l’Ansa ha potuto visionare. “Per il conferimento dei nuovi incarichi – è detto ancora nel testo del decreto – il Commissario straordinario nomina una Commissione composta da tre membri, scelti fra direttori di struttura complessa nella medesima disciplina dell’incarico da conferire. 5. In via continuativa e, in sede di prima applicazione, in ogni caso, entro sei mesi dalla nomina di ciascun Commissario straordinario, il Commissario ad acta provvede alla verifica delle attività da quello poste in essere in relazione alla coerenza dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi di attuazione del piano di rientro”. La bozza di decreto “Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria’, contempla anche la situazione relativa alle Aziende sanitarie sciolte – è il caso dell’Asp Reggio Calabria – per infiltrazioni mafiose in base al Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. “In tali casi, la Commissione straordinaria per la gestione dell’ente – è scritto nel testo – fermi restando i compiti e le prerogative ad essa assegnati dalla legislazione vigente, concorre all’attuazione degli obiettivi del piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario, nonché a quelli dei piani di riqualificazione dei servizi sanitari, e, a tal fine, assicura la coerenza della propria gestione ai relativi programmi operativi. La Commissione straordinaria si avvale, in via temporanea, di personale amministrativo o tecnico di amministrazioni o enti pubblici, acquisito, anche in deroga alle disposizioni vigenti, in posizione di comando o di distacco, e scelto dal Commissario ad acta, d’intesa con il prefetto competente per territorio”.