“Ben 1425 viadotti sono senza un proprietario e un gestore identificato. Di questi, 150 si trovano in Calabria. A denunciarlo fu l’ex amministratore delegato dell’Anas, Gianni Armani, che nel 2017 avviò un censimento dei ponti. Ma ad oggi nessuno sa se in questi anni sia stata effettuata una manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Carlo Guccione che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Mario Oliverio, per chiedere delucidazioni su questi ponti attenzionati speciali e sul Viadotto Cannavino. “Da Casali del Manco a San Fili, da Bova Marina a Rocca Imperiale, Praia a Mare, Celico, Cassano allo Jonio, Crotone: in almeno 55 Comuni della Calabria non è stato possibile risalire ai gestori dei ponti. Caduta di calcinacci, blocchi di cemento a rischio, barre di ferro in vista o completamente rotte: la situazione è allarmante – sostiene Guccione – considerando che molti ponti hanno superato la durata di vita per la quale sono stati progettati. Le priorità, a quanto pare, sarebbero altre considerando lo stato di manutenzione in cui versano numerose strade calabresi che non garantiscono adeguati livelli di sicurezza stradale. Una su tutte la strada statale 106, così come altre arterie strategiche per la viabilità calabrese. Tra i ponti attenzionati speciali – spiega Carlo Guccione – di sicuro c’è il Viadotto Cannavino sulla Statale 107. Ma non è il solo viadotto ammalorato. Per il cavalcavia sulla Statale 106, raddoppio al km 14+520 che collega lo scalo della Marina di Schiavonea, sono state emesse due ordinanze di divieto di transito per limitare, inizialmente, la circolazione ai mezzi pesanti con massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate, poi una successiva ordinanza ha limitato il transito ai camion con carico superiore a 3,5 tonnellate. Anas avrebbe dovuto iniziare i lavori di consolidamento e di ripristino strutturale. Lavori che sono stati avviata da qualche tempo grazie anche alle sollecitazioni e agli interventi delle sigle sindacali. Sulla A2, nei famosi 58 km privi di corsia di emergenza, vi sono opere di notevole importanza, quali il viadotto “Ruiz” e il viadotto “Stupino”, che hanno ormai raggiunto la fine del loro ciclo vitale”. “Il mancato ammodernamento di questa tratta o i semplici interventi di restyling eseguiti – secondo Guccione – dimostrano che, nonostante siano stati investiti diversi milioni di euro per rifare le pavimentazioni, queste dopo alcuni mesi si presentano con un piano viabile deformato”.