“È paradossale che il ministro degli Interni Salvini, visitando Platì, si renda conto solo oggi conto e dichiari che «In Calabria la ‘ndrangheta cresce perché c’è fame di lavoro»: si tratterebbe di una notizia non da poco, se non si desse il caso che lo stesso Salvini è vicepresidente di un governo che il Sud e la Calabria l’hanno completamente dimenticata”. È quanto afferma il consigliere regionale Mimmo Bevacqua (Pd), il quale così prosegue: “Metto da parte gli insulti che, fino a poco tempo fa, Salvini rivolgeva ai meridionali: la memoria è affare scomodo. Mi sarei aspettato, però, da un ministro della Repubblica del suo peso, l’annuncio dell’avvio dei lavori della 106, stoppato senza ragioni plausibili dall’attuale esecutivo; l’annuncio di investimenti per il porto di Gioia Tauro; l’annuncio dei finanziamenti per portare anche in Calabria l’alta velocità ferroviaria e il via alla freccia Sibari-Roma; l’annuncio delle necessarie risorse per l’istruzione e gli Atenei calabresi, tali da contrastare la dispersione scolastica e incentivare l’alta formazione; l’annuncio della fine del commissariamento della sanità che ha prodotto soltanto disastri e ha confinato la politica calabrese nell’impotenza rispetto ai drammi che Salvini non dimentica di denunciare. Anche perché si tratta dello stesso Salvini che ama tacere volentieri di essere membro di un Consiglio dei Ministri che il commissariamento l’ha appena rafforzato, aumentando generosamente le indennità per i commissari. Allo stesso modo, mi sarei aspettato l’annuncio di un piano straordinario per il lavoro dei giovani al Sud: un piano capace di puntare sulla valorizzazione di quei centri storici e di quelle risorse ambientali e naturalistiche che il buon Matteo afferma di apprezzare così tanto”.