Tre candidati sindaco e un candidato al Consiglio comunale che non passa inosservato. Saranno particolari le elezioni comunali in programma a Riace, il borgo in provincia di Reggio Calabria diventato “modello” planetario delle politiche di accoglienza e integrazione degli immigrati. Mimmo Lucano, il sindaco protagonista della creazione di quel modello, dopo tre legislature non si è potuto ripresentare alla guida del Comune ma sarà in corsa come candidato consigliere nella lista “Il Cielo Sopra Riace”, che ha come candidato sindaco Maria Spanò, suo ex assessore. Una sfida dai contorni inediti, quella di Lucano, ancora sottoposto al divieto di dimora a Riace dopo il suo coinvolgimento in alcune inchieste della Procura di Locri su presunte irregolarità nella gestione dei progetti per l’accoglienza e rinviato a giudizio nelle scorse settimane: Lucano, per formalizzare gli adempimenti burocratici legati alla sua candidatura a consigliere comunale di Riace, si è dovuto recare davanti ad un funzionario dell’ufficio elettorale del Comune di Stignano, centro che dista pochi chilometri da Riace. Le liste presentate alle Amministrative di Riace sono, in totale, tre: oltre a quella di Spanò in cui è candidato Lucano, sono in lizza come candidato sindaco anche l’ex vicesindaco Maurizio Cimino, a cui Lucano ritirò le deleghe nel 2016 e che è sostenuto da Forza Italia in una lista dal nome “Riace 2.0”, e Antonio Trifoli, vigile urbano che guida la lista civica dal nome “Riace rinasce, trasparenza e legalità”, lista, quest’ultima, ritenuta dagli analisti politici del territorio di ispirazione leghista, anche per la presenza tra i candidati consiglieri di Claudio Falchi, dirigente cittadino del partito di Salvini. Gli abitanti di Riace, con 2.335 residenti, dovranno scegliere fra le tre liste in campo eleggendo così dieci consiglieri comunali, suddivisi in sette componenti della maggioranza e tre di opposizione, e il sindaco. Ovviamente in campagna elettorale sta facendo molto discutere la scelta di Lucano di ricandidarsi anche come semplice consigliere comunale. “Una scelta non demagogica né retorica”, ha detto Lucano commentando la sua candidatura al Consiglio comunale. “Ho iniziato tanti anni fa dal basso, dai luoghi non luoghi, e – ha aggiunto Lucano – dal basso adesso voglio ripartire. Per me la politica è rapporto diretto con le persone, dare un contributo per il riscatto della nostra terra. Partire dal basso consente poi anche di avere uno sguardo più aperto verso altri e più grandi orizzonti, perché siamo tutti interconnessi. Questo, del resto, è stato il messaggio politico di quello che abbiamo fatto a Riace. Avrei potuto benissimo candidarmi al Parlamento europeo, su di me c’è stata in questo senso una forte pressione. Invece – ha spiegato infine Lucano – ho preferito fare questa scelta di candidarmi consigliere al mio paese per la volontà di dare un contributo a proseguire quell’esperienza positiva in tema di accoglienza”.
Torna a Riace solo per partecipare al comizio e al voto
Il Tribunale di Locri (Fulvio Accurso presidente) ha autorizzato l’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, destinatario di un divieto di dimora nella cittadina del Reggino, a prendere parte questa sera al comizio elettorale a sostegno della sua candidatura a consigliere comunale, dalle ore 18 alle 21 e comunque per non più di tre ore. Lucano è stato autorizzato anche a esercitare il diritto di voto nella giornata di domenica per il tempo strettamente necessario per recarsi alle urne, senza intrattenersi oltre.
Lucano, che è stato sindaco per due legislature ed il cui mandato scade adesso, è sospeso dall’incarico e non può tornare nel suo paese dal 16 ottobre dello scorso anno. Dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari il 2 ottobre nell’ambito dell’inchiesta della procura di Locri denominata Xenia – in cui è accusato di alcuni reati in relazione alla politica di accoglienza e integrazione praticata nel suo comune – Lucano era stato rimesso in libertà il 16 ottobre dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria ma con l’obbligo di divieto di dimora a Riace. Divieto che è stato confermato successivamente dal gip, mentre la Cassazione, nel febbraio scorso, aveva disposto una nuova valutazione sul divieto di dimora. Anche la successiva decisione del Tribunale del riesame, però, ha confermato il provvedimento.