In Calabria c’è una nuova “geografia” politica dopo le elezioni europee. Il voto per l’Europarlamento è destinato a modificare gli equilibri tra e negli schieramenti in vista delle future Regionali e a creare nuovi rapporti di forza tra i vari partiti, già impegnati nei posizionamenti e nella definizione delle candidature per la presidenza della Regione e per il rinnovo del Consiglio regionale. Secondo gli analisti politici, infatti, non saranno privi di effetti su scala territoriale i dati consegnati dalle Europee in Calabria, con il Movimento 5 Stelle primo partito ma in forte calo, la crescita esponenziale della Lega e di Fratelli d’Italia, i segnali di ripresa di un Pd comunque ancora in difficoltà e il calo di consensi di Forza Italia. Allo stato attuale, il quadro politico calabrese registra due possibili candidati alla presidenza della Giunta regionale: per il Pd e il centrosinistra il governatore uscente Mario Oliverio, e per Forza Italia il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ma nei rispettivi partiti e nelle rispettive coalizioni già alla vigilia delle Europee non mancavano i dubbi, legati anche al recente coinvolgimento di Oliverio e Occhiuto in alcune inchieste giudiziarie. E questi dubbi potrebbero essere ulteriormente alimentati dall’’esito del voto per l’Europarlamento a livello regionale. In particolare nel centrodestra calabrese Forza Italia, che pure in Calabria va meglio che in altre parti d’Italia, deve adesso difendersi dal possibile “assalto” della Lega, protagonista di un balzo in avanti di ben 17 punti percentuali rispetto alle Politiche 2018, e di Fratelli d’Italia, molto cresciuto sul territorio grazie anche al recente ingresso nelle fila del partito di ben quattro consiglieri regionali. Forti di questo exploit, salviniani e meloniani possono mettere in discussione la leadership forzista nella coalizione per la scelta del candidato governatore, già individuato dai berlusconiani in Occhiuto: un tema che Lega e Fratelli d’Italia non hanno finora inteso affrontare, rimandando ogni valutazione a dopo le Europee, ma che, dopo questa tornata elettorale, verosimilmente entrerà nell’agenda dello schieramento di centrodestra. Per quanto riguarda il Pd, che in Calabria è affidato alla guida di un commissario e nei prossimi mesi dovrebbe celebrare il congresso regionale, queste Europee hanno sicuramente rappresentato una “boccata di ossigeno” rispetto al pesante rovescio registrato alle Politiche del marzo 2018, ma per i democrat e gli alleati la corsa per le Regionali resta estremamente complicata: la riflessione delle prossime settimane nel Pd e nel centrosinistra inevitabilmente riguarderà anche la prossima candidatura alla presidenza della Regione, per la quale, comunque, è già in lizza il governatore uscente Mario Oliverio, Ma l’esito del voto di domenica è interessante anche per valutare le future mosse del Movimento 5 Stelle, che a queste Europee, pur primeggiando come partito in Calabria, ha perso molto terreno rispetto allo straordinario 43,4% conquistato alle Politiche 2018 alla Camera: secondo gli addetti ai lavori, non è escluso che la Calabria diventi uno dei primi “esperimenti” della riorganizzazione del M5s fondata anche sull’apertura ad alleanze con liste civiche.