Si è aperta ieri la nona edizione di Trame, il festival dei libri sulle mafie che proseguirà a Lamezia Terme fino a domenica 23 giugno. All’inaugurazione che si è svolta nel pomeriggio al Chiostro San Domenico, sono intervenuti il direttore artistico Gaetano Savatteri, il presidente della Fondazione Trame Armando Caputo, il commissario straordinario del Comune di Lamezia Terme, Francesco Alecci e Armando Vitale, presidente dell’Associazione Gutenberg Calabria. A seguire il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio, insieme a Rosy Battaglia e Valentina De Grazia, hanno presentato il progetto Visioni Civiche, frutto di un bando del MiBAC, che la Fondazione Trame e l’Associazione Antiracket Lamezia hanno portato avanti in questo anno, accompagnando un gruppo di giovani lametini in un percorso di formazione sul giornalismo civico e sulla partecipazione democratica. I risultati del progetto, 5 video-inchieste realizzate sul territorio sui temi spopolamento, rifiuti, beni culturali, neet-disoccupazione giovanile e dissesto idrogeologico, verranno presentati tutti i giorni del festival, durante una striscia serale.
Il Procuratore Curcio ha apprezzato molto il progetto e il lavoro della Fondazione Trame sul territorio, ricordando che «l’azione repressiva non basta, a questa terra serve anche un’azione preventiva, una rivoluzione culturale. Questa nostra regione è piena di giovani che, però, non si impegnano civicamente. Sono proprio i silenzi e l’indifferenza che nutrono la mafia relegandoci in questa situazione di stallo: è necessario il cambiamento non può che partire dai ragazzi, recuperando il senso di cittadinanza, proprio come succede qui a Trame». Il procuratore, inoltre, si è detto soddisfatto anche della scelta del tema dell’edizione i versi di Levi, infatti, sono il filo logico che lega il Festival Trame alla situazione attuale della città di Lamezia Terme, riflesso di quello che succede in tutta la Calabria.
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