Sarebbe stata uccisa e il suo cadavere fatto sparire, Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016 in Calabria. E’ la conclusione a cui sono giunti i carabinieri di Vibo Valentia e del Ros che hanno arrestato Salvatore A-scone, di 53 anni, di Limbadi, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di concorso in omicidio. L’arresto è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repub-blica. Alla persona arrestata viene contestato il reato di concorso in omicidio. Le indagini che hanno portato all’arresto sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia, della Compa-gnia di Tropea e del Ros. Se-condo l’accusa Ascone e un suo operaio, indagato in stato di libertà, avrebbero manomesso il sistema di videosorveglianza installato nella proprietà di Ascone in località Montalto a Limbadi allo scopo di impedire la registrazione delle immagini riprese dalla telecamera orientata sull’ingresso della proprietà dell’imprenditrice di Laureana di Borrello, luogo dove la donna fu prelevata e portata via la mattina del 6 maggio 2016.
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Sarebbe stato attirato con una scusa in casa, ucciso a fucilate e poi, mentre era ancora agonizzante, rinchiuso in un sacco e fatto sparire. L’assurda motivazione: Francesco Vangeli si era innamorato di una ragazza del luogo che piaceva ad un giovane di Filandari, Antonio Prostamo, considerato una delle nuove leve del panorama criminale di Filandari, piccolo centro alle porte di Vibo Valentia. Prostamo è stato fermato ieri mattina dai carabinieri con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. L’indagine, però, non è ancora chiusa perché si cercano i complici del giovane che, per come detto dai carabinieri, stava forse per fuggire avendo fiutato che gli investigatori erano ormai arrivati a precise conclusioni. Francesco Van-geli, aveva ereditato l’arte della lavorazione del ferro dal padre Valerio e aveva trascorso un periodo a Pisa per affinare le sue qualità artigianali. L’estate del 2017, quando era ancora nella città toscana, era entrato in contatto con una ragazza, Alessia Pesce, 23 anni, di Scaliti, frazione di Filandari. I due si erano innamorati tanto che la ragazza lo aveva raggiunto a Pisa. La giovane aveva però nostalgia della sua famiglia e i due avevano a quel punto deciso di rientrare in Ca-labria. La relazione era continuata tra alti e bassi per poi interrompersi. La ragazza inizia a quel punto a frequentare Antonio Prostamo, giovane turbolento e co-nosciuto dalle forze dell’ordine come legato ad ambienti criminali della zona. Francesco Van-geli, però, non accettava di perdere Alessia che, peraltro, era ri-masta incinta. La possibilità di diventare padre e di sposare Alessia era diventata infatti per il giovane una ragione di vita. Ma nella se-rata del 9 ottobre 2018 Francesco Vangeli esce di casa. Non vi farà più ritorno. La sua auto viene ri-trovata bruciata vicino allo svincolo di Mileto. Sette mesi dopo Alessia partorisce. Attualmente la ragazza vive a casa dei Prostamo e, seppure interrogata più volte, non ha ritenuto mai di fornire particolari sulla complessa vicenda.
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