Il consigliere regionale della Casa delle Libertà, Giuseppe Pedà, chiede al presidente della terza Commissione “Sanità e Attività sociali” del Consiglio regionale calabrese, Michele Mirabello la convocazione di una seduta con l’inserimento all’ordine del giorno di un punto incentrato sull’introduzione della figura professionale dello psicologo nelle corsie dei Pronto soccorso calabresi, secondo le linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni, e sul ripristino del “codice rosa” per i casi di violenza di genere. Pedà sottolinea “l’importanza dell’intervento psicologico in Pronto Soccorso, che si pone in un duplice obiettivo: da una parte soddisfare i bisogni psicologici di pazienti e familiari, dall’altra alleviare il carico di lavoro di medici e operatori sanitari nei casi di pazienti e familiari con bisogni e vissuti psicologici difficili da gestire”. Il limite più significativo riscontrato in Pronto soccorso, osserva il consigliere regionale della Cdl, “è quello di non avere a disposizione una stanza predisposta a sportello psicologico; così come importante sarebbe la presenza dello psicologo nell’area ‘Triage’, nelle sale ambulatoriali e d’emergenza, nei corridoi, spesso affollati, nella sala d’attesa di parenti e amici o in uno spazio adibito come sala colloqui per la comunicazione di notizie cliniche tra medici e familiari”. Pedà inoltre ricorda che “gli operatori sanitari delle strutture di Pronto Soccorso sono tra i più esposti ad atti di violenza nel corso della loro attività lavorativa. Appare chiara l’importanza di una figura che sia di sostegno agli utenti dedicando loro uno sportello di ascolto ma anche al personale sanitario, per prevenire la cosiddetta ‘sindrome di burn-out’ o ‘dell’esaurimento da lavoro’ che colpisce in modo particolare le figure che si occupano della relazione d’aiuto”.
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