CATANZARO. La deputata M5S Dalila Nesci interviene ancora una volta sugli incarichi contestati alla Regione Calabria dalla Ragioneria generale dello Stato. Precisa la deputata: “A proposito dell’annuncio di ieri di una querela nei miei confronti da parte di Franco Zoccali, dirigente della presidenza della Regione Calabria, chiarisco il mio pensiero. Zoccali ha equivocato la portata del mio intervento, con cui non ho emesso condanne preventive nè ho inteso screditarlo, avendo invece fatto un discorso generale. Sulle dirigenze esaminate dalla Ragioneria generale dello Stato – aggiunge la parlamentare M5S – è bene premettere che il danno apportato all’erario regionale, anche se ancora in ipotesi, è stato attestato da una specifica ispezione ministeriale, non da un estraneo alla pubblica amministrazione. Le controdeduzioni sono in corso, ma i ritardi in proposito influiscono sulle casse regionali, laddove, come dichiarato dallo stesso dirigente Zoccali, la prestazione di lavoro è stata comunque svolta e continuerà a essere svolta fino ad una definizione delle posizioni, della quale purtroppo non si intravede traccia. Inoltre la Regione non sta informando i cittadini sullo stato della vicenda, che appare comunque grave”. “Siamo a fine settembre – prosegue la parlamentare M5S – e la relazione della Ragioneria generale dello Stato è datata 18 febbraio. L’intento del mio richiamo era ed è di una rapida soluzione e interruzione, nei casi che si dimostreranno illegittimi, di altri emolumenti non dovuti. Poco importa, ne converrà anche il dirigente Zoccali, chi dovrà eventualmente rifondere l’erario, a fronte del dovere politico e amministrativo, di tutti i soggetti coinvolti nella gestione pubblica, di non creare situazioni di danno. Quando un ispettore del Ministero dell’Economia relaziona su atti e fatti pubblici, un parlamentare ha il diritto-dovere di intervenire, restando salvo il pieno diritto della Regione e dei dirigenti di dimostrare la correttezza del loro operato e delle loro posizioni. La concomitante inchiesta giudiziaria potrà, per abbondanza, portare ulteriori chiarimenti per le posizioni che dovessero dimostrarsi illegittime. Avere ricordato – conclude – la risaputa amicizia del dirigente Zoccali con l’ex presidente Scopelliti non credo sia una scorrettezza, laddove Zoccali avrà, come mi auguro anche nell’interesse e nel rispetto dei calabresi, ampia facoltà di dimostrare la fallacia degli addebiti a lui mossi dall’ispettore Gaetano Mosella del Mef”.