Gli interventi di saluto e di indirizzo dei consiglieri regionali Domenico Giannetta (Fi) e Giuseppe Giordano (Pd), che sono subentrati rispettivamente ad Alessandro Nicolò (Gruppo Misto-Fdi) e Sebi Romeo (Pd), temporaneamente sospesi dalla carica per il loro coinvolgimento in un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, hanno caratterizzato la prima parte dei lavori del Consiglio regionale di mercoledì 11 settembre. Giannetta ha sostenuto che “rappresentare in questa aula i calabresi è motivo di massimo orgoglio” e quindi ha proseguito: “Ritenendo di essere stato forse penalizzato, e in coerenza con il mio agire politico e istituzionale, sto valutando, se ne ricorrono i presupposti di legge, di costituirmi parte civile nell’ambito dell’inchiesta ‘Libro Nero’ e invito il Consiglio a fare altrettanto. L’ho già fatto e, se il giudice riconoscerà che io sia stato danneggiato, devolverò le mie spettanze a favore di un fondo a supporto al protocollo ‘Liberi di scegliere’ che con grande lungimiranza il magistrato del tribunale dei minori di Reggio Calabria Di Bella ha attivato nel 2011 e che sta dando grandi risultati, con oltre 60 minori che oggi hanno un destino diverso, alternativo a quello mafioso delle proprie famiglie. Questi – ha sostenuto – sono fatti concreti che hanno bisogno di essere sostenuti da scelte politiche coraggiose, convinto che solo seguendo il solco della legalità e avendo piena fiducia nella magistratura si fa l’intereresse generale”. Secondo Giannetta “la politica ha bisogno di recuperare credibilità e di tornare a essere degna di essere definita tale. Il mio mandato non sarà né in continuità né in discontinuità con il passato: farò la mia strada in sinergia con il gruppo politico di appartenenza e secondo la logica di un’opposizione corretta e costruttiva che però non fa sconti a nessuno”. Giannetta ha poi osservato: “Non posso tacere che il mio insediamento arriva in un momento delicatissimo sul piano nazionale, con una grande confusione determinata da un governo costruito a tavolino, retto da un precario gioco di equilibri tra forze che finora si sono contrapposte con grande veemenza. Una confusione che mette in guardia i calabresi da possibili simili scenari anche nella nostra regione: la Calabria ha bisogno di altro, ha bisogno di risposte concrete, e non di giochi di potere, ha bisogno di risposte concrete. E’ arrivato il momento che anche i cittadini possano partecipare attivamente alla cosa pubblica: bisogna avere il coraggio di una rivoluzione culturale di cui i cittadini siano protagonisti, per questo auguro alle donne e agli uomini calabresi di ritrovare l’orgoglio delle proprie radici”.
A sua volta, Giordano ha detto che “i fatti molto gravi avvenuti di recente nella politica regionale devono essere un ulteriore elemento di riflessione per recuperare il rigore nell’agire politico. La Calabria ha bisogno di una svolta, di un’autentica rivoluzione. Torno dopo l’esperienza della scorsa legislatura, in cui entrai con una forza politica forse troppo innovativa per quei tempi, una sorta di anteprima di quello che potrebbe essere una nuova proiezione della politica nazionale e regionale. Con questo spirito, nonostante la temporaneità della sostituzione e la legislatura in via di conclusione, darò il mio massimo impegno”. Giordano ha evidenziato che “sul piano politico, dobbiamo misurarci con la nascita di un governo nazionale che dovrà riconnettere il Paese all’Europea, per questo guardo con senso positivo all’accordo tra le forze della maggioranza, Movimento 5 Stelle e Pd, che hanno un minimo di comune denominatore, e credo che anche la Calabria debba guardare con rinnovato auspicio a questo schema. Con amarezza – ha poi aggiunto il consigliere regionale del Pd – penso alle occasioni perse in questa legislatura regionale, mi riferisco in primo luogo alla sanità, già occasione persa nella scorsa legislatura con la mancata costruzione di un piano per la Calabria. Ci sono stati anche risultati, in questa legislatura, da parte di questa Giunta, questo lavoro non dev’esser e disperso come non dev’essere disperso il buon lavoro fatto dal Consiglio regionale, ma adesso bisogna traguardare un obiettivo nuovo, di svolta, di rinnovamento. Ci vuole coraggio, ci vuole una svolta e credo che il presidente Oliverio debba esprimere questo coraggio come suo atto di politico di grande esperienza: è necessario – ha concluso Giordano – che le forze politiche riformiste e progressiste facciano una scelta nuova e producano un rinnovamento, portando i giovani a prendere in mano la realtà e ad essere protagonisti di una svolta per la Calabria”. A portare i saluti a Giannetta e Giordano sono stati diversi consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione.
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