“Il nuovo ministro della sanità Speranza ha sul tavolo il dossier sulle questioni urgenti del settore calabrese”. Lo ha riferito il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso dei lavori dell’odierno consiglio regionale. “La mia posizione – ha esordito Oliverio – è nota, tutti possono ricordare che abbiamo contestato i governi, governi al plurale, perché i commissariamenti hanno determinato un aggravamento delle condizioni della sanità calabrese. Quello che mi preme qui è evidenziare che il decreto sulla sanità Calabria più che ‘salva sanità Calabria’ è stato un decreto ‘catastrofe sanità’, come ho avuto modo di dire anche in una seduta della commissione parlamentare che affrontava il merito del decreto. E gli effetti negativi di questo decreto sono sotto gli occhi di tutti: era stato presentato dalla ministro Grillo come la panacea dei problemi in Calabria e invece non ha affrontato alcun problema, anzi li ha aggravati, basti pensare al dramma dei precari licenziati all’ospedale di Catanzaro, di Cosenza e presto anche in altre aziende, e questo può comportare la perdita secca di tanti servizi.
“Il ‘Decreto Calabria’ infine – ha rilevato Oliverio – ha smantellato anche la Stazione appaltante regionale, nata nel 2007 e oggetto di premialità negli ultimi i4 anni da parte del ministero della funzione pubblica, ed è stata smantellata perché l’obiettivo era criminalizzare la Calabria. E il risultato dia usta nuova aberrazione è che i nuovi ospedali rischieranno di non avere farmaci o di averli a prezzi di mercato, con una salata impennata dei costi. Questi sono gli effetti del cosiddetto decreto salva sanità Calabria”. Oliverio ha quindi osservato: “Oltre a fargli subito gli auguri, anche in virtù di un rapporto di antica amicizia e di comune militanza politica, ho chiesto al nuovo ministro Speranza un incontro urgente. Speranza ha il dossier sul tavolo, almeno per quanto riguarda le questioni urgenti, e sono sicuro, conoscendo la sensibilità del nuovo ministro, che si prodigherà per dare risposte alle emergenze della Calabria, a partire da quella dei precari.”