Un’attesa che sta per concludersi. Sabato 5 ottobre, alle ore 21, al Teatro Politeama di Catanzaro, Carmen Consoli sarà ospite del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce. Un concerto rock che racconterà la storia della sua carriera. Per l’occasione abbiamo incontrato la cantante siciliana che ci ha parlato di musica e di un progetto di cui va fiera.
Per il tuo tour hai ripreso il titolo di un tuo vecchio brano “Eco di sirene”. Ma come sono le “sirene” di oggi?
«Devo essere sincera. La mia vita è felice. La mia vita è dedicata alla ricerca della felicità, però ho degli allarmi. Devi tener conto sempre degli allarmi. La sirena se non è quella di Ulisse è un allarme. Se tu sai quali sono i rischi e i pericoli di alcune cose, prendi delle decisioni ponderate e con una certa saggezza. Le sirene ci avvertono a cosa andiamo incontro se non prendiamo le giuste precauzioni. Quindi per me l’eco di sirene ha diverse valenze. Allora era una canzone che parlava di guerre, oggi rappresentano tre donne che si sono presentate sul palco, io, la mia violoncellista Claudia Della Gatta e la violinista Enrica Belfiore, che denunciano i pericoli di ora. Abbiamo fatto molto per abbattere i muri e oggi li rialzano».
Il tuo successo non segue le logiche dell’attuale mercato. I tuoi testi impegnati fanno breccia in un momento in cui si è portati ad ascoltare altro. Cosa ti spinge ad andare controcorrente?
«Io scrivo quello che fa parte del mio DNA. Non mi uniformo al mercato, ma a me stessa. Non sono interessata a fare a gara con chi vende più dischi. Non faccio solo la cantante. Io gestisco una casa vacanze, ho un terreno agricolo e produco olio. Ho veramente molti interessi. E sopra a tutto questo c’è il mio più grande interesse: mio figlio. La musica è una passione per me che mi fa esprimere al meglio quello che ho dentro. Sono molto fortunata di poter esprimere ciò che provo e non ciò che gli altri vorrebbero che io provassi. Mi ricordo che gli anni ottanta furono mal considerati dai giornalisti. Anni in cui ci fu una maggiore apertura al pop e le canzoni si basavano sulla rima amoree-cuore. Poi nei novanta ci fu una rivoluzione con l’arrivo dei CSI, di Battiato, dei Subsonica, di Max Gazzé, Daniele Silvestri, gli Afterhours, dei Bluvertigo e della grandissima Cristina Donà. E, piccola piccola, nel mezzo c’ero pure io. Noi siamo reduci da un ventennio in cui l’attitudine a pensare, a ragionare, a elaborare, a fare filosofia, intesa come amore del ragionamento, è minacciata dall’uso dei social network che prediligono l’approccio veloce perché non c’è tempo per riflettere, per approfondire e per parlare. E’ il secolo dell’usa e getta. Tutto ciò non esclude la musica. Oggi si assiste a un proliferare di melodie semplici. Al tempo stesso mi rendo conto che esiste un sottobosco interessante. Ti faccio i nomi di Motta, Brunori, Di Martino, Diodato e della mia conterranea Levante, una delle mie artiste preferite che, neanche a farlo apposta, vive in Sicilia. Il problema è di chi diffonde la musica, di chi sceglie di diffondere un certo tipo di musica».
Gli ultimi biglietti per assistere al concerto di Carmen Consoli potranno essere acquistati nella segreteria sita su Corso Mazzini (di fronte alle Poste Centrali), nei punti vendita Ticket One e online sul sito www.festivaldautunno.com e sul sito www.ticketone.it, dove è possibile pagare anche con la carta del docente e con app18. Per eventuali informazioni sui biglietti, sui concerti e gli eventi culturali è disponibile il sito del Festival, le pagine Facebook e Instagram, l’app scaricabile per i cellulari Android e IOS. Per ulteriori informazioni: info@festivaldautunno.com