“Oggi, 16 ottobre, anche il secondo contingente di precari va a casa, lasciando l’Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro letteralmente allo sbando”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Domenico Tallini che, “minaccia, in mancanza di soluzioni – é detto in un comunicato – l’occupazione degli uffici del Commissario ad acta”. “Tempi ancora più lunghi al pronto soccorso – prosegue Tallini – con aumento della mortalità, ritardi nella somministrazione di farmaci urgenti per fronteggiare ictus e infarti, blocco delle autombulanze per impossibilità di organizzare il trasbordo sulle lettighe, dilatazione dei già lunghi tempi di attesa per gli interventi chirurgici. Sono questi alcuni dei drammatici e catastrofici effetti del mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato di infermieri e Oss. Incapaci e irresponsabili. Non c’è altra definizione per i commissari alla sanità nominati dai Cinquestelle che con la loro indolenza e la loro incapacità stanno mettendo in ginocchio quel che resta della povera sanità calabrese”. “Da oggi – sostiene ancora il consigliere regionale – verranno a mancare nel solo e strategico reparto di ’emergenza’, che comprende la rianimazione, la cardiologia, il pronto soccorso, l’Utic e il blocco operatorio, ben 32 infermieri e 10 Oss. Un colpo mortale inferto all’ospedale che dal primo dicembre sarà costretto a tagliare tutte le prestazioni urgenti. Ora siamo davvero tutti a rischio. Il direttore generale facente funzioni, Antonio Mantella, è stato costretto a prendere atto di una situazione esplosiva e drammatica, adottando nella giornata di ieri una delibera che suona come una condanna a morte per il ‘Pugliese-Ciaccio’. Il direttore generale non riesce ad ottenere risposte dalla struttura commissariale a cui aveva chiesto la possibilità di mantenere in essere questi contratti a termine”. Per Tallini, “il commissario dorme beato e intanto i cittadini di Catanzaro e della sua provincia rischiano la pelle. Esprimiamo intanto solidarietà alla direzione generale e alla direzione sanitaria dell’Azienda, certamente non responsabili di questo dramma collettivo, ma nel contempo chiediamo che ci sia una forte mobilitazione da parte dei cittadini per costringere i responsabili di questa situazione a trovare le soluzioni più urgenti e adeguate. Occuperemo, se necessario, gli uffici del commissario ad acta, augurandoci una condivisione bipartisan di tutte le forze politiche, dei sindacati, delle associazioni dei malati. Ora davvero basta”.
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