“Nel settore della portualità abbiamo messo in campo una programmazione che recupera ritardi decennali”. Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo a Catanzaro al seminario tecnico-scientifico sui porti regionali nel programma di azione e coesione”. “Una programmazione – ha proseguito Oliverio – che consente di investire, e infatti abbiamo investito molto su Gioia Tauro, sulla portualità di livello nazionale e regionale. Abbiamo già finanziato 10 porti, per il loro completamento o miglioramento, e tra questi anche il porto di Catanzaro, per 20 milioni, e c’è un nuovo bando per finanziare altri 20 porti. In totale, abbiamo investito oltre 120 milioni da destinare alla portualità regionale, perché c’è un dato: rispetto al potenziale, la Calabria ha metà posti barca, ne ha infatti 4.330 a fronte di una necessità doppia. In questa direzione, gli investimenti che abbiamo messo in campo consentiranno di recuperare un enorme ritardo. Ma soprattutto – ha aggiunto il presidente della Regione Calabria – abbiamo messo in campo una visione della portualità, non fatta con il finanziamento di singoli porti ma con la pianificazione e una programmazione di sistema, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, per la quale elaborazione ringrazio il vicepresidente della Giunta, Franco Russo. Oggi tutto questo ci consente di far partire questo disegno di realizzare una rete di infrastrutture portuali in Calabria con una visione che è quella di utilizzare e sfruttare al meglio la proiezione della Calabria nel mare, nel cuore del Mediterraneo e – ha concluso Oliverio – per farne un fattore di crescita e di sviluppo”.
Il presidente della Regione Calabria si è soffermato sulla vicenda dell’Autorità portuale dello Stretto nel quale sono stati inseriti i porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, staccati dall’Authority di Gioia Tauro. “Su questo – ha spiegato – c’è un contenzioso aperto tra la Regione e lo Stato perché, con un’operazione ‘a freddo’ a nostro avviso, è stata scomposta l’Autorità di sistema di Gioia Tauro da cui sono stati tolti i porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, per essere inclusi nell’Autorità di Messina. E’ un’operazione che non abbiamo condiviso e non condividiamo, perché anche in Calabria, per la portualità nazionale intorno all’hub internazionale di Gioia Tauro, abbiamo realizzato un sistema e una gestione unitaria, riconducendo tutto alla competenza dell’Autorità portuale di Gioia Tauro. Purtroppo – ha proseguito il governatore – quell’operazione di scomposizione indebolisce l’Autorità di sistema di Gioia Tauro e la portualità regionale, ma anche i porti di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni, che infatti insieme a noi si sono fatti portatori dell’esigenza di evitare la scomposizione. Purtroppo, il precedente governo giallo-verde – ha continuato – è andato avanti a prescindere dall’opinione della Regione, dei Comuni e della Città Metropolitana di Reggio, compiendo un atto di violenza su una regione che nella portualità ha un’opportunità importante. Abbiamo fatto ricorso alla Corte costituzionale perché riteniamo che, anche dal punto di vista procedurale, ci sia un vizio di legittimità costituzionale, e – ha concluso Oliverio – siamo sicuri che a fine gennaio, quando ci sarà l’udienza, sarà riconosciuto dalla Corte costituzionale”.