Il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, è stato oggetto di un provvedimento del Csm che ne ha disposto il trasferimento a Potenza e la destinazione alla giustizia civile. Si tratta di una misura, richiesta dal ministro Alfonso Bonafede e dalla procura generale della Cassazione, decisa dalla sezione disciplinare del Csm, presieduta da Davide Ermini, vicepresidente del Csm, relatrice Paola Braggion. Facciolla è attualmente indagato a Salerno per una presunta violazione dei doveri di imparzialità, correttezza e riserbo. Abusando delle sue funzioni, avrebbe rivelato dati sensibili e anche favorito una società che si occupa di intercettazioni. Il suo legale, Antonio Zecca, ha precisato che “al momento è tutto sospeso, perché ci saranno le impugnazioni consequenziali”. Zecca, che difende Facciolla in sede penale ma non ha rappresentato il magistrato davanti all’organo di autogoverno della magistratura, dice che “è giunta l’ora che i cittadini possano esercitare un controllo non solo sull’esercizio della giurisdizione, visto che le sentenze sono emesse in nome del popolo italiano, ma anche sui procedimenti disciplinari che determinano singolari spostamenti di magistrati, proprio alla luce degli ultimi accadimenti che hanno innescato sicuro allarme sociale”.
L’inchiesta della procura della Repubblica di Salerno, competente per i reati che coinvolgono magistrati del distretto di Catanzaro, coinvolge cinque persone e riguarda l’attività della Procura della Repubblica di Castrovillari in merito all’affidamento alla ditta Stm del contratto finalizzato alla fornitura di apparecchiature per intercettazione. I reati ipotizzati sono corruzione e falso ideologico. Facciolla, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe ricevuto utilità per l’affidamento del servizio. Le altre persone indagate sono Vito Tignanelli, agente della Polizia stradale di Cosenza, amministratore di fatto della Stm srl e la moglie Marisa Aquino, titolare della società; il comandante della stazione forestale di Cava di Melis (Cosenza) Carmine Greco e un carabiniere, Alessandro Nota, in servizio nello stesso centro.
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