“Caronte”, dal 19 giugno del 1965, di fatto detiene il monopolio dell’attraversamento navale dello Stretto di Messina. La società, su impulso di armatori napoletani, i fratelli Amedeo e Elio Matacena, avvia le attività proprio in quella data collegando Reggio Calabria con Messina. Solo dopo tre anni, nel 1968, la “Tourist ferry boat”, di proprietà della famiglia Franza, avvierà la rotta Messina – Villa San Giovanni, iniziativa che porterà al patto di fusione concordata nel 2003, alleanza tra i due gruppi armatoriali tutt’ora solida. La società, nel corso di questi anni, ha subito anche i contraccolpi di alcune inchieste giudiziarie che ne hanno offuscato l’immagine: l’arresto di Francantonio Genovese, nipote dei Franza, deputato all’Ars per il Pd poi transitato nel centrodestra, per una questione legata alla gestione di fondi per la formazione professionale, e l’ancor più grave condanna definitiva a tre anni di reclusione emessa dalla Corte di Cassazione per concorso esterno nella ‘ndrangheta, a carico di Amedeo Matacena junior, ex parlamentare di Forza Italia, adesso latitante a Dubai. Genovese e Matacena, per “Caronte&Touristspa”, “sono stati troppo spesso erroneamente accostati dagli organi di informazione alla società”, e il loro ruolo, dall’Ufficio comunicazione della società, viene descritto come “irrilevante nella gestione aziendale”. Dopo la fusione del 2003, il gruppo ha macinato risultati finanziari di tutto rilievo, fino a dichiarare, lo scorso anno, un patrimonio aziendale di 30 navi, con 1200 addetti e circa trecento milioni di euro di fatturato. La società, inoltre, con un’azienda del gruppo, la “Cartour srl”, ha anche avviato le rotte di collegamento da Messina e Termini Imerese verso Salerno, nell’ambito del progetto “Autostrade del Mare”. “Caronte&Tourist spa”, nel frattempo, ha internazionalizzato il proprio capitale sociale cedendo lo scorso gennaio 2019 il 30% delle azioni al Fondo di investimento inglese di private equity, il Basalt Infrastructure partners, ubicato al secondo piano di un palazzo di Bruton Place, a Mayfair, nel cuore di Londra. Il gruppo inglese, che dichiara di gestire valori per oltre due miliardi di dollari, è alla sua prima operazione in Italia. Dopo la scomparsa, nell’agosto del 2012, di Elio Matacena senior, uno dei fondatori della “Caronte”, negli asset proprietari della società è subentrato il figlio Gennaro, architetto napoletano molto noto nella progettazione di spazi museali come per il Museo di Capodimonte, i Fori Imperiali e i Mercati Traianei. Attualmente la governance di “Caronte& Tourist spa” è composta dal presidente Antonino Repaci, dal presidente vicario Olga Mondello Franza, dall’amministratore delegato Calogero Famiani, affiancato da Vincenzo Franza, dai direttori centrali Luigi Genghi, Tiziano Minuti, Alessandro Stefani e Rosario Donato.
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