Il deputato del M5S Giuseppe d’Ippolito, componente della commissione Ambiente della Camera, “a proposito – spiega – del prevedibile aumento di rifiuti sanitari pericolosi o infetti relativi all’emergenza sul Coronavirus e indipendentemente da casi di contagio”, ha chiesto alla governatrice e all’assessore all’Ambiente della Regione Calabria di «emettere gli opportuni provvedimenti finalizzati a sensibilizzare i presidenti delle province interessate e i responsabili di tutte le strutture sanitarie sulla problematica in argomento, nonché a disporre che Arpacal esegua le opportune rilevazioni sulle sostanze inquinanti emesse dagli inceneritori autorizzati alla termodistruzione dei rifiuti ospedalieri e sanitari e a raccomandare che la termodistruzione dei rifiuti sanitari avvenga solo dopo la loro sterilizzazione sul posto». Dopo aver richiamato le norme vigenti in materia di smaltimento di rifiuti sanitari a rischio infettivo, il parlamentare del Movimento 5 Stelle ha osservato che «la competenza in ordine al controllo di tutte le attività di gestione dei rifiuti, compreso l’accertamento delle violazioni, spetta alle Province. Specifiche prescrizioni normative sulla sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo sono contenute – ha ricordato l’esponente dei 5 Stelle – nel decreto del presidente della Repubblica numero 254 del 2003, il quale indica come opzione la sterilizzazione in situ. Questa, esercitabile dal produttore dei rifiuti sanitari pericolosi a solo rischio infettivo, permette di semplificare le successive fasi di gestione precedenti lo smaltimento, consentendo in tal modo di ridurre i rischi per gli operatori e per l’ambiente durante le fasi di trasporto, stoccaggio e manipolazione, incidendo anche sui relativi costi di gestione”.
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