“In Calabria a ieri sono stati effettuati 819 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 89 (+21 rispetto a domenica), quelle negative sono 730”. Lo rende noto la Regione Calabria nel bollettino quotidiano dei dati relativi alla diffusione del Coronavirus. “Territorialmente – prosegue il bollettino – i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro 7 in reparto, 2 in rianimazione, 4 in isolamento domiciliare; Cosenza 15 in reparto, 3 in rianimazione, 5 in isolamento domiciliare; Reggio Calabria 9 in reparto, 2 in rianimazione,19 in isolamento domiciliare, 1 guarito, 1 deceduto; Vibo Valentia 4 in isolamento domiciliare; Crotone 5 in reparto, 12 in isolamento domiciliare. I soggetti in quarantena volontaria sono 4583, così distribuiti: Cosenza 1230; Crotone 293; Catanzaro 371; Vibo Valentia 458; Reggio Calabria: 2231”. Non si registrano decessi: al momento l’unica vittima in Calabria è quella riscontrata sabato in provincia di Reggio Calabria, una persona la cui positività è stata rilevata dopo il decesso Il bollettino inoltre specifica che “sono 7.793 le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni che si sono registrate al sito della Regione Calabria”. Intanto decine di sindaci della provincia di Catanzaro hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica di Catanzaro e a quella di Lamezia Terme, nonché al prefetto del capoluogo calabrese, al ministero dell’Interno e al presidente della Regione Calabria, per chiedere l’applicazione dell’articolo 438 del codice penale, che tutela la salute pubblica, contro quello che chiamano “flusso indiscriminato” dal Nord. I sindaci, compresi quelli di Catanzaro e Lamezia Terme, scrivono che “la situazione non consente più indugi in quanto risulta elevatissimo il rischio di diffusione epidemiologico da coronavirus con un apparato infrastrutturale totalmente inadeguato a fronteggiare l’epidemia”. Secondo i primi cittadini firmatari, “l’eventuale presenza di nuovo flusso indiscriminato di dimoranti provenienti dalle Regioni del Nord – prosegue l’esposto – espone le locali popolazioni al rischio di vero e proprio attentato al bene pubblico della salute tenuto conto che vengono esposte a pregiudizio le condizioni di igiene e sicurezza della vita e dell’integrità fisica della collettività, che costituiscono appunto la salute pubblica.”.
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